La situazione ad Aleppo, una delle città più colpite dalla guerra civile siriana, è ancora drammatica. In questo contesto la presenza italiana è limitata a religiosi, operatori umanitari e qualche civile. I missionari cattolici, in particolare i Francescani, continuano a lavorare nella città offrendo supporto alle famiglie cristiane e promuovendo progetti di ricostruzione. Nonostante il rischio, alcuni religiosi hanno scelto di restare, confidando nei buoni rapporti con le diverse comunità locali. Gli operatori umanitari italiani, legati principalmente a ONG e associazioni ecclesiali, sono essenziali nel fornire aiuti alimentari, sanitari e scolastici, cercando di alleviare le sofferenze di una popolazione che vive in condizioni di estrema povertà. La presenza civile italiana è limitata e riguarda per lo più missioni temporanee o progetti di cooperazione internazionale.
L’Italia, in collaborazione con l’ONU, sta coordinando l’evacuazione dei connazionali da Aleppo. Un primo convoglio, che include alcuni italiani, è già partito verso Damasco, mentre altri pullman sono in attesa. L’ambasciata italiana a Damasco segue la situazione e fornisce supporto a chi è stato evacuato, valutando se trasferirli altrove o farli rimanere nella capitale. Nonostante la difficoltà della situazione, l’Italia continua a monitorare gli sviluppi e a prestare assistenza, cercando di portare un po’ di speranza a chi resta.
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