Nell’attesa spasmodica che sul Corriere della Sera compaia l’ennesimo pezzo di Antonio Polito sul tema “Perché non protestate?” (questa volta: perché non protestate contro le violenze dei tifosi olandesi ai danni di quelli israeliani?), proviamo qui ad avanzare qualche altra riflessione. Collaterale, forse. Ma forse non inutile. È assolutamente probabile, diciamo pure certo, che le violenze contro i tifosi israeliani del Maccabi, arrivati ad Amsterdam per l’incontro di Europa League con l’Ajax, fosse programmate e organizzate da tempo. I tifosi olandesi, peraltro, hanno una corposa tradizione in questo senso, anche quando la politica non c’entra: basta pensare alle devastazioni a Roma, nel 2022, da parte degli hooligan del Feyenoord, che portarono a un successivo divieto alle trasferte dei romani in Olanda e degli olandesi in Italia. Nel caso di Amsterdam, quindi, considerato lo specifico orientamento anti-israeliano del raid, ha senso parlare di pogrom, senza andare a scomodare altre sciocchezze, che pure si sono sentite, come “una seconda Notte dei cristalli”. La Kristallnacht del 9 novembre 1938, perpetrata da Gestapo, gioventù hitleriana e altri fanatici nazisti, fece tra mille e duemila morti, con centinaia di sinagoghe danneggiate o distrutte e migliaia di abitazioni ed esercizi commerciali di ebrei vandalizzati. Qui siamo a 5 feriti, c’è un po’ di differenza.
Il termine pogrom (ripetiamolo: l’unico che ci pare adeguato) porta con sé una serie di altre considerazioni. Le autorità di Amsterdam avevano vietato una manifestazione di sostegno alla Palestina che avrebbe voluto svolgersi nei pressi dello stadio, spostandola in altro luogo: davvero non immaginavano che qualche problema avrebbe comunque potuto verificarsi? Davvero le forze dell’ordine non potevano fare di meglio? E qualche risposta dovrebbero darla anche le autorità europee del calcio: davvero questa trasferta era necessaria, considerato che la scena internazionale è sconvolta dalle stragi di Hamas del 7 ottobre 2023 e dai massacri israeliani a Gaza e nel Libano, che l’Olanda è il secondo Paese d’Europa per presenze di musulmani (6% della popolazione, dietro solo alla Francia con l’8%) e che la tifoseria del Maccabi è considerata la più violenta e razzista tra quelle israeliane? (lo spiega bene in questo articolo Valerio Moggia)
Nessuna violenza può essere accettata e tantomeno perdonata. Però questo è un principio universale, che dovrebbe valere per tutti. Poche ore prima della partita incriminata, quattro caschi blu dell’Onu sono stati feriti quando un caccia di Israele ha bombardato la loro auto nei pressi di Sidone, nel Sud (ma non troppo, per chi ci è stato) del Libano. Ancora qualche ora più indietro, ed ecco che la polizia israeliana ammanetta e arresta due agenti francesi (con status diplomatico, perché impiegati presso il consolato francese di Gerusalemme) durante la visita del ministro degli Esteri francese Barrot al Santuario di Eleona, un sito gestito e amministrato dalla Francia sul Monte degli Ulivi, a Gerusalemme Est.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://it.insideover.com/politica/amsterdam-il-pogrom-antisemita-i-provocatori-del-maccabi.html
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