Chuck D, frontman dei Public Enemy, è passato dal cantare Fight the Power a essere ambasciatore artistico nel mondo per conto del governo degli Stati Uniti.
-----------------------------------------------------------------------------------
Gli “ambasciatori della musica globale” di Washington sono figure direttamente modellate dal governo – e dalle sue agenzie – fin dall’epoca della Guerra Fredda, con il fine di utilizzare la musica come arma di softpower per ispirare cambi di regime nei Paesi comunisti e socialisti in giro per il mondo. I tour musicali sono stati utilizzati anche come coperture che la CIA ha utilizzato per assassinare leader stranieri considerati ostili all’impero statunitense.
-----------------------------------------------------------------------------------
Venuto alla ribalta con l’estetica e il messaggio portato dalle Black Panther, Chuck D era considerato il Malcom X dell’hip hop. Proprio il rapper, in una intervista con Historic.ly, ha spiegato le ragioni della sua scelta e di come le Pantere Nere e Malcolm X siano stati di fondamentale importanza per i suoi anni formativi di attivismo politico-musicale. Nella medesima intervista, il frontman dei Public Enemy spiega che la sua decisione ha solamente a che fare con la musica e con l’arte. Quando però gli viene fatto notare che sta veicolando l’arte nera della protesta sociale schierandosi dalla parte del Dipartimento di Stato, risponde: «Non esistono davvero Paesi e nazioni del c***o. È la tecnologia che lo è diventata. La mia unica cosa, e il mio unico secondo fine, è la musica hip hop, il rap, la cultura artistica, tutto qui! Questa è la mia fottuta religione e la mia fottuta nazione a questo punto. Non mi fido di nessun governo. Sono tutti uguali». ----------------------------------------------------
Alla fine del giugno scorso, tra una folla di artisti che includeva Herbie Hancock, Armani White, Breland, Denyce Graves, Grace Bowers, Jelly Roll, Justin Tranter, Kane Brown, Lainey Wilson e Teddy Swims, Chuck D era al centro della scena accanto al Segretario di Stato Blinken. «Vorrei ringraziare tutti i membri del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e anche YouTube per avermi invitato a essere un ambasciatore della musica globale degli Stati Uniti», è ciò che il rapper ha detto di fronte ai giornalisti. Durante la conferenza stampa che annunciava l’inaugurazione del progetto, sia Blinken che Lyor Cohen, capo della musica globale di YouTube, hanno costantemente menzionato il programma segreto della CIA utilizzato durante la Guerra Fredda per usare la musica e le arti come armi per il cambio di regime. Cohen ha spiegato che YouTube sta collaborando con il Dipartimento di Stato USA per aiutarli a «sfruttare gli eventi globali», senza specificare con quale fine. «Utilizzeremo i principali raduni internazionali per ispirare l’azione» ha detto Cohen, senza riferire quale tipo di azione – anche se a questo punto è possibile immaginarlo.
Vale infatti la pena ricordare in cosa consisteva il programma segreto della CIA che ruotava attorno agli “ambasciatori della musica globale”. Nina Simone, Louis Armstrong, Dizzy Gillespie ed Ella Fitzgerald sono solo alcuni artisti utilizzati per veicolare il messaggio di una società, quella statunitense, aperta e accogliente. Le reti mediatiche statunitensi come Radio Free Europe/Radio Liberty bombardarono l’Europa orientale con musica trasformata in un’arma sovversiva e controculturale. Voice of America – un’altra rete finanziata dagli Stati Uniti – chiamò il suo programma radiofonico jazz L’ora della libertà.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lindipendente.online/2024/10/05/chuck-d-dal-rap-antisistema-ad-ambasciatore-globale-del-dipartimento-di-stato-usa/
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione