Il piccolo centro autonomo spagnolo di Ceuta, in Nordafrica, sta facendo molto parlare di sé. Perché in Spagna si sta imponendo come uno dei principali hub di gioco online, come riporta all’interno di un focus su Ceuta la redazione di Gaming Report, sito dedicato al settore del gioco online regolamentato.
Ottantamila abitanti eppure una percentuale del 52% di licenze operanti nel paese. Da qui una serie di considerazioni: lo sviluppo del settore gioco ha generato un introito di 1000 posti di lavoro, sviluppo di spazi dedicati esclusivamente al gaming in un’area vastissima. I
ll Governo spagnolo ha le idee chiare: Ceuta è destinata a diventare punto di riferimento dell’azzardo spagnolo e perché no, europeo. Da qui l’iniziativa Bet on Ceuta, una serie di accordi sottoscritti con aziende del settore betting al fine di investire risorse sul territorio.Di recente Ceuta è finita al centro delle indagini di Insight View, nota società di analisi, che ha focalizzato l’attenzione sul tessuto produttivo di Ceuta: il 78% del fatturato economico proviene dal 3% di aziende private legate al mondo del gioco e del betting. Un dato che migliora anche i già ottimi standard di Malta, ormai superata da Ceuta che viene universalmente riconosciuta come la miglior zona d’Europa in cui operare, anche a fronte di una tassazione più che agevolata.
Da qui un richiamo naturale per gli investitori, attratti da un vantaggio differenziale: Ceuta è territorio dell’Unione Europea ma con una tassazione speciale. Gli incentivi fiscali offerti alle aziende tecnologiche sono troppo allettanti e molti operatori, tra cui i principali, hanno stabilito le loro sedi in città. Un paradiso per il gioco.
Il gioco online ha portato con sé un aumento dei dipendenti in questo settore e di conseguenza aumento considerevoli dei consumi interni, di servizi disparati e via dicendo. Ovviamente si è verificato anche un aumento dei consumi interni grazie all’arrivo di enormi flussi di capitali che hanno giovato sulle casse pubbliche.
Sono i dati di un fenomeno che ha però anche delle opposizioni: il partito Ceuta YA!, con rappresentanza nell’assemblea di Ceuta, si oppone da tempo al dilagare dell’azzardo in città. In particolare per una frangia del partito l’azzardo sarebbe “l’eroina del secolo”, per via della possibilità che possa provocare dipendenza. Da qui tutta una serie di supposizioni, confutate dai fatti, di un non beneficio dell’azzardo per l’enclave spagnola in Nordafrica. Un’opposizione tutt’altro che blanda e inefficiente e con cui fare i conti, presto o tardi.
Intanto il governo ha lanciato una iniziativa molto importante: per 3 giorni Ceuta ha ospitato 55.000 influencer da tutto il mondo per far conoscere il lato migliore della città, ivi compreso quello che mostra gli incentivi fiscali. L’obiettivo è costruire l’immagine turistica, multiculturale, plurale di tutta la città.
E quindi gli influencer sono arrivati per il Ceuta Influye. Tra loro anche molti tripster, gente da 10 milioni di followers. Se il fine giustifica il mezzo, evidentemente Ceuta si sta muovendo nella giusta direzione…
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