Germania. Costi e spazio russo chiuso: Lufthansa sospende i voli per Pechino

set 22, 2024 0 comments


Di Giuseppe Gagliano 

Negli ultimi anni le tensioni geopolitiche e le misure sanzionatorie hanno avuto un impatto crescente sul settore dell’aviazione, mettendo in luce l’interdipendenza tra politica internazionale e commercio globale. La recente valutazione di Lufthansa di annullare i suoi voli giornalieri tra Francoforte e Pechino è un caso esemplare di come le dinamiche politiche globali possano influire profondamente sulle attività delle compagnie aeree europee. Al centro di questa riflessione ci sono due fattori principali: l’impatto delle sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia e i costi operativi più elevati in Europa.
L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una serie di sanzioni da parte dei paesi occidentali, tra cui l’UE. In risposta Mosca ha chiuso il proprio spazio aereo ai vettori europei. Questo ha comportato per le compagnie aeree dell’UE, tra cui Lufthansa, un aumento significativo delle rotte di volo verso l’Asia, obbligandole a deviare attraverso percorsi più lunghi e quindi meno efficienti. Nel caso di Lufthansa la rotta tra la Germania e la Cina si è allungata di circa due ore, aggravando i costi di carburante, già elevati a causa dell’impiego di aerei come l’Airbus A340-300, noti per il loro alto consumo di cherosene.

In contrasto, le compagnie aeree turche e del Golfo, come Turkish Airlines, Qatar Airways ed Emirates, continuano a sorvolare lo spazio aereo russo senza restrizioni. Questo conferisce loro un vantaggio competitivo significativo, consentendo di offrire voli più rapidi e meno costosi verso destinazioni asiatiche come Pechino. Di conseguenza, le compagnie aeree europee, già sotto pressione per i costi crescenti, si trovano in una posizione di svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti non europei.
Oltre alle problematiche legate alla chiusura dello spazio aereo russo, Lufthansa ha sottolineato una serie di sfide che le compagnie aeree europee devono affrontare nel contesto globale. Le compagnie del Golfo e della Turchia, ad esempio, operano in condizioni economiche e sociali più favorevoli: beneficiano di tasse più basse, costi del lavoro ridotti e ingenti investimenti pubblici nelle loro infrastrutture aeroportuali. In particolare, gli stati del Golfo sono noti per sostenere finanziariamente le loro compagnie aeree nazionali, rafforzandone la competitività a livello internazionale.
Le compagnie europee al contrario devono far fronte a un quadro normativo più stringente, con costi operativi più elevati dovuti a tassazioni più pesanti, regolamentazioni ambientali rigorose e infrastrutture aeroportuali spesso inadeguate rispetto a quelle moderne dei concorrenti del Medio Oriente. Questi fattori creano una concorrenza sempre più ineguale, specialmente nelle rotte verso l’Asia, dove la durata e i costi del volo sono determinanti per attrarre passeggeri.
Le difficoltà che Lufthansa e altre compagnie europee stanno affrontando evidenziano un problema più ampio per l’Europa: la necessità di adattare la sua politica industriale alle nuove realtà geopolitiche e globali. L’aumento delle tensioni con la Russia, la crescita economica e tecnologica della Cina e il peso sempre maggiore dei paesi del Golfo nel settore dell’aviazione rappresentano sfide che richiedono una risposta strategica coordinata.

L’appello di Lufthansa affinché i decisori politici europei sviluppino una nuova politica industriale non può essere ignorato. Le compagnie aeree europee, che sono soggette a una concorrenza crescente da parte di attori statali e semi-statali al di fuori dell’UE, necessitano di un sostegno maggiore, sia in termini di riduzione dei costi operativi che attraverso investimenti in infrastrutture moderne. Inoltre, la questione dello spazio aereo russo solleva interrogativi su come l’UE e i suoi alleati possano ridurre la loro dipendenza dalle rotte aeree tradizionali, magari esplorando nuove traiettorie e accordi con paesi terzi.
La possibile sospensione dei voli Lufthansa tra Francoforte e Pechino è solo un esempio di come le tensioni geopolitiche stiano riplasmando il settore dell’aviazione. In un contesto di sanzioni, spazi aerei chiusi e concorrenza internazionale, le compagnie aeree europee si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse. Per mantenere la competitività a lungo termine, l’Europa dovrà ripensare la sua politica industriale, bilanciando la sostenibilità con la necessità di competere su un piano di parità con gli attori globali.

FONTE: https://www.notiziegeopolitiche.net/germania-costi-e-spazio-russo-chiuso-lufthansa-sospende-i-voli-per-pechino/

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