Cosa fareste con un materiale più resistente dell’acciaio, più leggero della fibra di vetro, che cresce rapidamente senza pesticidi e può essere usato per produrre migliaia di prodotti diversi? Pensateci bene: questo “supermateriale” esiste ed è la canapa industriale.
Dalla Model T di Henry Ford alle moderne innovazioni nell’industria automobilistica e aerospaziale, la canapa ha attraversato decenni e decenni senza ricevere la consacrazione che rivoluzionerebbe il modo in cui produciamo e consumiamo. Perché la canapa industriale può plasmare il nostro futuro.
Un viaggio nel passato: la visione di Henry Ford
Ormai è Storia, e questa storia la conoscono quasi tutti. Nel 1941, Henry Ford dimostrò una straordinaria lungimiranza presentando un’automobile costruita con plastica derivata dalla canapa industriale, dal lino, dal grano e dalla polpa di abete. Un veicolo davvero innovativo: più leggero della fibra di vetro, dieci volte più resistente dell’acciaio, e funzionava con etanolo prodotto proprio dalla canapa e da altri scarti agricoli.
La rivista Popular Mechanics dell’epoca scrisse con enfasi “il modello sperimentale di Ford è un passo verso la realizzazione del suo sogno di far crescere automobili dal suolo e ridurre i gas serra”. Gas serra? Negli anni ’40? Sissignori: i nostri problemi vengono da lontano. Anche da prima.
Cambiamo economia, siamo ancora in tempo
La visione di Ford anticipava un concetto che oggi è al centro delle discussioni sulla sostenibilità: il passaggio da un’economia basata sugli idrocarburi a una basata sui carboidrati. Un cambio di paradigma, questo, che implica l’utilizzo di colture come la canapa industriale per produrre materiali e energia, riducendo la nostra dipendenza dai combustibili fossili.
Nel 1992, Irshad Ahmed e David J. Morris esplorarono questo concetto in un libro che si chiamava proprio “The Carbohydrate Economy” (se volete leggerlo, qui c’è il pdf integrale), evidenziando il potenziale dei biomateriali come alternativa ai petrolchimici.
È interessante notare che, fino a 200 anni fa, le società industrializzate erano effettivamente economie basate sui carboidrati, con le piante come principale materia prima per la produzione di tinture, prodotti chimici, vernici, inchiostri, solventi, materiali da costruzione ed energia. E poi come è andata, ma soprattutto: perché è andata così?
Il declino e la rinascita della canapa industriale
Nonostante il suo potenziale (e l’exploit di Ford), la canapa industriale ha subito un lungo periodo di declino già a partire dagli anni ’30 del XX secolo. Fattori storici e regolamentari, inclusa l’opposizione di potenti interessi industriali come la Hearst Corporation e la famiglia DuPont, hanno portato alla marginalizzazione di questa pianta fantastica.
Quasi cento anni dopo, in giro qua e là spuntano leggi che legalizzano nuovamente la coltivazione della canapa industriale. Gli apripista UE e Canada nel 1998, l’Italia nel 2016, l’Australia nel 2017, gli USA nel 2018. La rinascita di questo settore sarebbe incredibile. La canapa industriale ha il potenziale per costruire un’industria del XXI secolo che produce prodotti funzionalmente superiori, soddisfa le esigenze dei consumatori moderni e protegge l’ambiente.
Le applicazioni infinite della canapa industriale
La versatilità della canapa industriale è davvero sorprendente. Questa pianta eccelle in tantissime applicazioni:
- Tessili: Produzione di tessuti con migliori modelli di usura.
- Alimentazione: Alimenti ricchi di proteine e amminoacidi essenziali.
- Automotive e aerospaziale: Pannelli leggeri ma resistenti per auto, aerei e treni.
- Logistica: packaging sostenibili per il trasporto merci.
- Edilizia: biomateriali che possono integrare e perfino sostituire quelli attuali.
- Energia pulita: La sua conduttività la rende ideale per batterie elettriche e biocombustibili.
Inoltre, la canapa può prosperare in condizioni di suolo infertili e può essere utilizzata nella rotazione delle colture per rigenerare il terreno, grazie alla sua capacità naturale di purificare i suoli.
L’impatto su industrie chiave: l’esempio dell’automotive
L’industria automobilistica sta provando a riabbracciare la canapa industriale. BMW utilizza biocompositi di canapa fin dal 2013, mentre la Porsche 718 Cayman GT 4 Club Sport incorpora la canapa anche nella sua struttura. Audi e Volkswagen sono stati tra i primi produttori automobilistici a utilizzare la canapa nei primi anni 2000.
Nel 2024, giganti come Mercedes e Volvo stanno esplorando l’uso di fibre naturali per rendere le auto più sostenibili, in risposta alla crescente domanda dei consumatori.
Affrontare le sfide globali
La canapa industriale offre soluzioni a alcune delle sfide più pressanti dell’umanità:
- Agricoltura: Migliora le condizioni del suolo, richiede meno acqua rispetto a colture tradizionali come il cotone e può elevare lo status socio-economico delle comunità agricole.
- Insicurezza alimentare: I semi di canapa industriale sono una fonte alimentare altamente nutriente, ricca di proteine, acidi grassi essenziali, vitamine e minerali.
- Sviluppo urbano sostenibile: L’hempcrete, un materiale da costruzione a base di canapa, è altamente isolante, resistente al fuoco e alla muffa, portando a risparmi energetici fino al 50% rispetto agli edifici convenzionali.
Il futuro della canapa industriale
L’industria della canapa è ancora nella sua (seconda) infanzia, ma il futuro appare promettente. Vedremo sempre più applicazioni della canapa industriale man mano che la scienza dei materiali avanza e le ideologie sostenibili guadagnano terreno.
La rinascita della canapa industriale rappresenta più di una semplice tendenza di mercato; è un cambio di paradigma verso un futuro più sostenibile. La sfida ora è vincere le (ancora ampie, ahimè) “sacche di resistenza” rappresentate dagli interessi dell’industria degli idrocarburi.
Ancora: serve superare gli ostacoli normativi rimanenti, investire nella ricerca e nello sviluppo, e educare il pubblico sui benefici di questa pianta straordinaria. Con il giusto supporto e innovazione, la canapa industriale sarà la chiave che aprirà un futuro più sostenibile e prospero per tutti.
FONTE: https://www.futuroprossimo.it/2024/08/perche-la-canapa-industriale-puo-salvare-il-mondo/
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