La Libia è attualmente a un passo dalla guerra per una serie di ragioni che emergono dalla complessa situazione politica e militare nel paese. Nonostante le mediazioni a seguito di anni di conflitto e soprattutto per la realtà che vede sostanzialmente le 130 tribù autogovernarsi e fondersi in alleanze mutevoli per poi lasciarle, la frammentazione politica continua ad essere grave: il paese è diviso tra il governo di Tripoli, sostenuto da milizie locali e appoggiato dalla comunità internazionale, e l’Esercito Nazionale Libico (LNA) di Khalifa Haftar, che controlla gran parte dell’est e del sud, che ha sede a Tobruk e che ospita il Parlamento. Questa divisione ha creato un vuoto di potere e ha impedito la formazione di un governo stabile e unificato, aumentando le tensioni tra le diverse fazioni.
C’è una forte competizione per il controllo delle risorse naturali, in particolare petrolio e gas. Haftar sta cercando di estendere il suo controllo su aree strategiche come Ghadames, che sono ricche di risorse energetiche. Questo tentativo di consolidare il potere economico e militare da parte di Haftar aumenta il rischio di conflitti armati con le forze di Tripoli, che vogliono mantenere il controllo su queste aree cruciali.Un altro fattore cruciale è l’influenza di potenze straniere, che hanno interessi divergenti in Libia. Il sostegno della Russia ad Haftar tramite il gruppo Wagner (oggi Africa Corps) e l’appoggio della Turchia al governo di Tripoli complicano ulteriormente la situazione, creando un terreno fertile per uno scontro indiretto tra queste potenze attraverso i loro alleati locali.
Il processo politico è in stallo, con le elezioni che vengono continuamente rinviate. Questo ha alimentato l’insoddisfazione e la sfiducia tra le varie fazioni, che vedono la guerra come un mezzo per risolvere lo stallo e ottenere il potere. La recente decisione della Camera dei Rappresentanti di attribuire maggiori poteri a figure legate all’LNA, come Aguila Saleh, ha ulteriormente polarizzato la situazione, rendendo un confronto diretto sempre più probabile.
Infine le rivalità interne e la mancanza di fiducia tra le diverse fazioni rendono altamente improbabile una soluzione pacifica, aumentando il rischio che la Libia scivoli nuovamente in un conflitto su larga scala. La situazione a Ghadames, con il potenziale scontro per il controllo delle risorse energetiche, potrebbe essere la scintilla che innesca un nuovo conflitto armato nel paese.
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