La decisione fa seguito ad alcune critiche espresse nei confronti di Instagram dall’importante funzionario governativo Fahrettin Altun, presidente dell’ufficio nazionale delle Comunicazioni, per la rimozione dalla piattaforma di alcuni contenuti di condoglianze per l’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh.
Haniyeh è stato ucciso a Teheran, in Iran, in un attacco israeliano (non rivendicato da Israele, come in altri casi): Altun aveva definito «censura pura e semplice» la rimozione dei contenuti di cordoglio per Haniyeh da parte di Instagram: al momento Meta, la società che possiede la piattaforma, non ha commentato la notizia del blocco.
In Turchia, dove vivono circa 85 milioni di persone, ci sono oltre 50 milioni di utenti iscritti a Instagram. Molti di loro hanno protestato per il blocco alla piattaforma su X (Twitter), dicendo che dopo le 3 di mattina non erano più riusciti ad aggiornare il proprio feed, lo spazio in cui ogni utente vede i nuovi post degli account che segue. Sempre su X sono circolati anche meme sul blocco di Instagram in Turchia. Parlando con Al Jazeera Yaman Akdeniz, giurista esperto di cose digitali, ha parlato di «censura» e ha detto che la decisione del governo turco è stata «arbitraria, inspiegabile e ingiustificata».
FONTE: https://www.ilpost.it/2024/08/02/turchia-blocco-instagram/
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