Il concetto di élite globale

ago 1, 2024 0 comments


DMario D'Andreta

Il concetto di élite globale (Pakulski, 2015) si basa su quattro dimensioni ancorate alla tradizione della teoria delle élite e agli attuali studi sulla globalizzazione. La prima è rappresentata dal concetto di élite globale o superclasse, che si riferisce a un gruppo sovranazionale di attori super-ricchi e potenti, composto dai leader di grandi stati nazionali, corporazioni transnazionali e movimenti e organizzazioni religiose, potenti istituzioni militari e organizzazioni terroristiche e criminali transnazionali (Rothkopf, 2008). La seconda dimensione riguarda la prospettiva neo-marxista che considera l’élite globale come l’apice manageriale di una classe capitalistica transnazionale più ampia, composta da professionisti, uomini d’affari, politici e burocrati di istituzioni internazionali e organismi di regolamentazione, che sostengono la deregolamentazione e l’espansione dei mercati (Chase-Dunn, 1998; Sklair, 2001). La terza dimensione si riferisce agli eurocrati o alla Troika (i leader della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale), che hanno progettato e imposto le misure di austerità all’indomani della crisi finanziaria globale del 2007/2008 (Pakulski, 2015). La quarta dimensione si riferisce alle superpotenze globali (ad esempio USA e BRICS), che rappresentano reti di potere che cooperano per mantenere un ordine politico internazionale che favorisce i propri interessi di potere (Zakaria, 2008; Nye, 2010).

Come afferma Phillips (2018), un elemento molto importante per la comprensione di questa nuova forma di classe dirigente è che “l’élite del potere globale funziona come una rete non governativa di persone ricche con un’istruzione simile e con interessi comuni di gestione, facilitazione e protezione della ricchezza globale concentrata e di assicurazione della continua crescita del capitale” (Phillips, 2018: p. 9). Inoltre, Robinson (2018) ha spiegato che essa “elabora politiche per far progredire i propri interessi riguardo alla gestione e alla protezione del capitale globale, nonchè al recupero del credito in tutto il mondo attraverso forum politici privati come il World Economic Forum, la Commissione Trilaterale, il Gruppo dei 30, il Consiglio Atlantico e il Gruppo Bilderberg, e in istituzioni statali transnazionali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, il G20 e la Banca dei Regolamenti Internazionali. Allo stesso tempo, sono in posizione strategica per imporre queste politiche attraverso le posizioni dei loro membri all’interno dei singoli stati e delle istituzioni statali transnazionali. In poche parole, l’enorme concentrazione di potere economico si traduce in un’enorme influenza sulla definizione delle politiche globali. Questo rapporto tra potere economico (di classe) e potere statale è un rapporto in cui il TCC impartisce ordini ai funzionari governativi” (Robinson, 2018: p. 20). L’emergere di questa nuova élite globale rappresenta “la transizione dalle élite di potere degli Stati nazionali descritte da Mills a un’élite di potere transnazionale” (Phillips, 2018: p. 9). Essa può essere considerata “sia il prodotto della globalizzazione” del “capitalismo neoliberale” sia “la paladina di un mondo globale”. Costituisce una comunità morale chiusa, i cui membri sono obbligati a trattarsi l’un l’altro secondo norme, regole e standard condivisi che non si applicano agli “estranei”. Il loro senso di obbligo reciproco si basa su un legame percepito di somiglianza e di destino condiviso” (Ferguson & Mansbach, 2008: p. 180). Un’altra caratteristica importante di questo gruppo di persone è che “non ha un impegno intrinseco verso il prodotto, il luogo, il paese o il tipo di attività economica. L’impegno è per l’accumulo di capitale” (Wallerstein, 1996: p. 89).

Bibliografia

Chase-Dunn, C. (1998). Global Formations. Lanham: Rowman & Littlefield.

Ferguson, Y.H. & Mansbach, R.W. (2008). A world of Polities: Essays on Global Politics. London: Taylor & Francis.

Nye, J. (2010). The future of Power. New York: Public affairs.

Pakulski, J. (2015). Global Elites. In Turner, B.S. & Holton, R.J. (Eds.). The Routledge International Handbook of Globalization studies (328-345). Abingdon: Routledge.

Phillps, P. (2018). Giants. The Global Power Elite. New York: Seven Stories press.

Robinson, W.I. (2018). Introduction. Who Rules the World? In Phillps, P. (2018). Giants. The Global Power Elite. New York: Seven Stories Press.

Rothkopf, D.J. (2008). Superclass. The Global Power Elite and the World they are making. New York: Farrar, Straus and Giroux.

Sklair, L. (2001).The Transnational Capitalist Class. Oxford: Wiley-Blackwell Publishing.

Wallerstein, I. (1996). The Inter-State structure of the Modern-World System. In Smith, S. Booth, K & Zalewski, M. (Eds.). International Theory: Positivism and Beyond (87-107). Cambridge: Cambridge University Press.

Zakaria, F. (2008). The Post-American World, New York and London: W.W. Norton.

FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://mariodandreta.net/2022/09/19/il-concetto-di-elite-globale/

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