Di Giuseppe Gagliano
La China National Offshore Oil Corporation (CNOOC) ha recentemente scoperto un vasto giacimento di gas da parte della Cina nel Mar Cinese Meridionale, noto come Lingshui 36-1, cosa rappresenta un ulteriore sviluppo in una delle aree geopolitiche più contestate e delicate del mondo.
Lo ha reso noto il Global Times, per il quale si tratta di 100 miliardi di metri cubi di gas in acque ultra profonde, non lontano dall’isola di Hainan, una provincia insulare cinese. Tuttavia la posizione esatta del giacimento non è stata divulgata, probabilmente per via della sua localizzazione in una zona marittima contesa con il Vietnam.Questa scoperta riaccende le tensioni in una regione dove la Cina ha già affermato ripetutamente la sua sovranità attraverso la controversa “Linea a nove trattini”, che copre quasi l’intero Mar Cinese Meridionale. Questa rivendicazione è stata dichiarata illegittima nel 2016 dalla Corte permanente di Arbitrato in un caso presentato dalle Filippine, ma Pechino ha rifiutato di riconoscere il verdetto continuando a militarizzare le isole e a espandere la sua influenza nella regione.
La scoperta del giacimento Lingshui 36-1 non fa altro che aumentare le preoccupazioni dei paesi rivieraschi, in particolare del Vietnam, che ha un’antica rivalità con la Cina e considera le rivendicazioni di Pechino come un’invasione della propria zona economica esclusiva. Il Vietnam ha storicamente resistito con fermezza all’espansionismo cinese, e la possibilità che la Cina inizi l’estrazione di gas in questa area contesa potrebbe essere percepita come un’ulteriore provocazione, potenzialmente innescando una risposta militare o diplomatica.
Inoltre questa situazione potrebbe spingere il Vietnam a rafforzare ulteriormente i suoi legami con altre potenze regionali e globali come gli Stati Uniti, l’India e il Giappone, che vedono l’espansionismo cinese con crescente preoccupazione. Gli Stati Uniti in particolare hanno intensificato la loro presenza nella regione, come dimostrato dalla recente presenza della portaerei USS Ronald Reagan a Da Nang e dalla successiva visita del presidente Joe Biden, che ha segnato l’avvio di una “partnership strategica globale” con il Vietnam. Questo sviluppo riflette una crescente polarizzazione in Asia-Pacifico, dove la competizione tra Cina e Stati Uniti si sta intensificando.
La scoperta del giacimento di gas Lingshui 36-1 potrebbe quindi catalizzare un ulteriore rafforzamento delle alleanze regionali contro la Cina, spingendo paesi come il Vietnam a cercare maggiore supporto internazionale per contrastare l’influenza di Pechino. Inoltre, l’estrazione di gas su larga scala da parte della Cina in acque contestate potrebbe alterare significativamente l’equilibrio energetico della regione, aumentando la dipendenza della Cina dalle risorse marittime e incrementando la competizione per il controllo di queste risorse strategiche. La Cina attraverso queste azioni non solo afferma la sua presenza militare, ma anche la sua determinazione a controllare le risorse naturali vitali, rafforzando la sua posizione di potenza regionale con implicazioni globali. In un contesto più ampio, la scoperta di Lingshui 36-1 potrebbe essere vista come parte della strategia cinese di “conquista senza combattimento”, dove Pechino cerca di consolidare il suo controllo sulle aree contese attraverso un mix di pressione economica, diplomatica e militare, piuttosto che attraverso conflitti armati diretti.
Tuttavia la determinazione del Vietnam e il crescente interesse degli Stati Uniti e di altre potenze nell’Asia-Pacifico potrebbero complicare i piani di Pechino, portando a una situazione di stallo che potrebbe durare anni o addirittura decenni.
Tuttavia la determinazione del Vietnam e il crescente interesse degli Stati Uniti e di altre potenze nell’Asia-Pacifico potrebbero complicare i piani di Pechino, portando a una situazione di stallo che potrebbe durare anni o addirittura decenni.
La scoperta del giacimento di gas Lingshui 36-1 è quindi molto più di una semplice questione di energia: rappresenta un punto di svolta nelle dinamiche geopolitiche del Mar Cinese Meridionale e potrebbe avere ripercussioni significative non solo per i rapporti tra Cina e Vietnam, ma anche per l’intera architettura di sicurezza della regione Asia-Pacifico. Le prossime mosse di Pechino, Hanoi e delle potenze globali determineranno se questa scoperta porterà a un aumento delle tensioni o se diventerà un catalizzatore per negoziati e compromessi diplomatici in una delle aree più sensibili del mondo.
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