In occasione del ventesimo anniversario della stessa Zeta Reticoli, è stata pubblicata una nuova versione del celebre brano in collaborazione con Cristiano Godano, storico frontman dei Marlene Kuntz.
In questa intervista Luca Guercio, chitarrista e trombettista nonché autore dei testi, parla del significato del brano e delle molteplici influenze musicali della band e infine espone una riflessione sull'attuale stato della musica, sia mainstream che alternativa, in Italia.
Come sta andando il tour e qual è la ricezione della nuova versione di Zeta Reticoli?
Il tour sta andando molto bene, è partito ancor prima uscita della pubblicazione della versione celebrativa di Zeta Reticoli.
La celebrazione di questo brano, con la nuova versione con Cristiano Godano, è stata accolta benissimo da tutti: pubblico, giornalisti, radio etc. Quindi è una doppia vittoria, sia il tour che il brano, che è nato per fare un regalo a tutte le persone che ci hanno seguito in questi anni e ci sta tornando indietro tantissimo affetto e ammirazione che fa sempre piacere.
Qual è il significato, o meglio se vogliamo i significati, di Zeta Reticoli?
Il significato dipende da chi le ascolta, perché le canzoni una volta uscite sono di che le ascolta e non più degli autori. Zeta Reticoli, essendo nata inizialmente dopo Into the Darkness, Into the Moda, era più scanzonata nella prima versione, una versione che nessuno ha sentito a parte noi.
Poi, sicuramente gli avvenimenti del 2001 ci hanno portato in una visione più introspettiva e, riassumendo, si può dire che il significato di Zeta Reticoli sia una seria e attenta riflessione sulla distanza, sulla speranza e sulla capacità di ritrovare sè stessi.
Qual è il tuo parere sull'attuale stato della musica italiana, sia a livello mainstream che alternativo
Secondo me la musica odierna non soffre di carenze, più che altro c'è carenza di interesse secondo me e si sta facendo strada musica sinceramente disinteressata e povera di contenuti e messaggi.
Io, 26 anni che sono in giro e superato i 1200 concerti vedo un sacco di ragazzi giovani che ascoltano qualcosa di completamente diverso da mainstream e pop, non che siano un male il mainstream e il pop ma adesso manca tutto il resto.
A noi, essendo un esempio di 'artigianato discografico' in quanto autoprodotti, certe logiche non ci interessano e non ci hanno mai interessato ma però vedo che la musica pop è ormai troppo legata ai numeri piuttosto che alla sostanza, che dovrebbe invece essere la 'colonna portante', la spina dorsale della cultura un poh com'era la Tv di un tempo quando l'indice di gradimento era forse più importante degli ascolti.
Ormai siamo vittime della logica del 'numero a tutti i costi' e spesso questi sono numeri finti e gonfiati, basti pensare alle piattaforme di streaming e tra l'altro siamo l'unico caso dove abbiamo degli ascolti che non corrispondono a quello che dovrebbe essere una realtà live.
Ad esempio, vi sono dei noti artisti inglesi che hanno la metà dei numeri di alcune popstar italiane, eppure fanno gli stadi mentre qua per riempire gli stadi bisogna pure regalare i biglietti.
Cosa ne pensi dell'attuale stato della musica rock, specialmente rock alternativo e derivati e, inoltre, ritieni che vi siano gruppi interessanti anche a livello mainstream?
No, non trovo nulla di particolarmente interessante.
Poi è pieno artisti stratosferici e meravigliosi, tipo gli Idles, e ci sono cose interessantissime a livello mainstream ma faccio un poh fatica a vederli qua in Italia.
Quello che succede qua a livello discografico e artistico è che si mette la possibilità di far funzionare qualcosa al di là del livello artistico, poi si dice che le radio non passano certi tipi di brani ma io ho il sospetto che sia più un problema degli artisti di aver paura di sperimentare.
Ti faccio un esempio: l'arrangiamento della nuova Zeta Reticoli è tutto tranne che radiofonico eppure sta passando su Radio Deejay.
Parlami delle influenze musicali del vostro gruppo e dei vostri gruppi i riferimento
Noi scherzosamente diciamo sempre che facciamo 'cantautorato spinto' come genere. Avendo sempre avuto la matrice Meganoidi forte, però poi avendo giocato un poh con i generi, passando dal punk-rock allo ska-punk fino al progressive, all'alternative e al pop-rock abbiamo avuto sempre una caratteristica in comune, che è stata quella di cercare di voler essere popolari: semplici a livello di ascolto ma non vuol dire che abbiamo concepito le cose in modo banale.
Le nostra influenze son sempre state tantissime, siamo veramente onnivori di musica e ti potrei citare una cinquantina di bands e artisti. Noi siamo di Genova e figli della scuola genovese, da Fossati a De André e Bruno Lauzi, poi tutto il rock anni 70, il progressive, il punk-rock e tanti altri gruppi e direi che è anche difficile stilare una lista.
Progetti per il futuro(concerti, album etc)?
Come concerti continueremo tutto l'anno con il 'Brucia Ancora Tour', stiamo lavorando al disco e il nostro scopo è quello di farlo uscire nel 2025. A settembre ci saranno altre novità , ma è ancora troppo presto per parlarne e c'è da verificarne la fattibilità , si tratta di un live a porte chiuse e una sorta di documentario con un live.
Poi uscirà anche un brano con Cristiano Godano, un riadattamento di 'Ti voglio dire', una sua canzone presente nel suo album da solista del 2020.
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