Era il 1° maggio 1994 quando il mondo della Formula 1 venne sconvolto da due tragedie che avrebbero cambiato per sempre il suo volto. Al mattino, la notizia della tragica morte del pilota austriaco Roland Ratzenberger durante le prove del GP di San Marino. Poi, durante la gara, un altro schianto. Ayrton Senna, tre volte campione del mondo e leggenda delle corse, perse la vita in un terribile incidente.
Nel marasma di un mondo già sconvolto per la scomparsa di un mito, pochi avrebbero potuto immaginare l’impatto duraturo che quel tragico giorno avrebbe avuto (triste, ma consolatorio) sulla sicurezza dei piloti.
Il weekend più buio della Formula 1
Il Gran Premio di San Marino del 1994 passerà alla storia come uno dei più tragici della Formula 1. Lo stesso Ayrton Senna, profondamente scosso dalla scomparsa del suo collega, aveva considerato l’idea di non correre. Alla fine decise di onorare la memoria del collega scendendo in pista.
Purtroppo, il destino attendeva anche lui, in fondo a un rettilineo. Quanti di noi lo hanno visto? Io ero lí, davanti alla tv. Settimo giro, curva del Tamburello. La sensazione che qualcosa si fosse rotto di punto in bianco. Lo schianto terrificante a più di 200 all’ora, poi i medici e il silenzio di tutti. Il Televideo letto compulsivamente in attesa di notizie, non c’era internet. E alla fine il lutto, e la tristezza. Cosa poteva esserci dopo? Il buio, l’oblio? Quando esplode una stella, la luce resta. Era solo l’inizio.
L’inizio di una rivoluzione
Dalla tragedia di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, nacque una grande salvezza. Quello fu un punto di svolta totale per la sicurezza in Formula 1. La FIA, l’organo di governo dello sport, si trovò di fronte a una scelta: accettare questi incidenti come parte ineludibile delle corse o fare tutto il possibile per prevenirli in futuro.
Prevalse la seconda opzione.
Ayrton Senna ha ispirato la salvezza dei colleghi che sarebbero arrivati dopo di lui
Negli anni successivi alla scomparsa di Ayrton Senna, la Formula 1 ha introdotto una serie di innovazioni tecniche e regolamentari che hanno trasformato radicalmente la sicurezza dei piloti.
Dalla telemetria in tempo reale, che permette ai team di monitorare costantemente lo stato delle monoposto, al sistema HANS (Head and Neck Support), che protegge la testa e il collo dei piloti in caso di impatto, ogni aspetto delle corse è stato ripensato con un’attenzione ossessiva alla prevenzione degli incidenti.
Fammi un elenco delle principali 5 innovazioni salvavita nella F1 dal 1994 ad oggi. Di tutte le principali innovazioni nella F1, quelle più importanti tra le salvavita partono dal 1994. Due sono addirittura di quello stesso anno.
- Sistema di frenatura a doppio effetto (1994): Questa innovazione ha ridotto significativamente il rischio di incidenti e ha aumentato la sicurezza dei piloti. Il sistema di frenatura a doppio effetto consente ai piloti di frenare più velocemente e in modo più preciso, riducendo il rischio di perdita di controllo della vettura.
- Roll bar (1994): Il roll bar è una protezione verticale installata sulla monoposto per proteggere la testa e il collo dei piloti in caso di ribaltamento. Ha contribuito a ridurre il numero di infortuni e di morti nella categoria.
A queste, oltre al sistema di protezione per le gambe (2009) va aggiunto Halo (2017): Il sistema per proteggere la testa dei piloti in caso di incidenti. È costituito da una staffa che circonda la testa del pilota, collegata in tre punti alla scocca della monoposto. È realizzato in titanio Grado 5 e pesa solo 9 kg, ma può reggere il peso di circa 12.000 kg. Avrebbe probabilmente salvato la vita di Ayrton. Salverà sicuramente quella di tutti gli altri.
Ayrton Senna, oltre la curva
L’eredità del grande campione brasiliano va oltre le innovazioni tecniche. La sua morte ha scosso le coscienze, costringendo il mondo delle corse a confrontarsi con la propria mortalità e a mettere la sicurezza al primo posto.
A trent’anni di distanza, il mio ricordo di Ayrton Senna è più vivo che mai. Il nostro ricordo. Quando un pilota esce illeso da un incidente che in passato sarebbe stato fatale, c’è un po’ di lui. Ogni volta che una nuova tecnologia rende le corse un po’ più sicure, c’è un po’ di lui.
Rimpiangiamo cosa sarebbe stato, e quanti duelli appassionanti abbiamo perduto. Ma ringraziamo per un futuro, un presente in cui ogni pilota ha la possibilità di correre al limite inseguendo i propri sogni, sapendo che il sacrificio di qualcuno lo ha reso possibile. Grazie, Ayrton. Il tuo ricordo vive in ogni giro, in ogni vittoria, in ogni vita salvata sulle piste di tutto il mondo.
*Gianluca Riccio, direttore creativo di Melancia adv, copywriter e giornalista. Fa parte di Italian Institute for the Future, World Future Society e H+. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it , la risorsa italiana di Futurologia.
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