Roberto Pirami è un affermato batterista e drumming coach romano, attualmente impegnato in un tour europeo con David Ellefson, ex storico bassista dei Megadeth(1). Pirami, classe 1980, ha alle spalle numerose collaborazioni con importanti musicisti legati al mondo rock e metal internazionale come Vinnie Moore, Gus G, Michael Angelo Batio nonché Jennifer Batten, Uli Jon Roth, Blaze Bayley e T.M. Stevens così come con influenti personalità pop italiane come Silvia Salemi e Roberto Casalino.
Il musicista romano è anche il fondatore del Free Drumming Studio, un'innovativa scuola musicale dove hanno studiato importanti batteristi italiani.
1﹚Sei impegnato nel Bass Warrior Tour 2024 di David Ellefson, iconico bassista hard ’n’ heavy noto per una lunga militanza nei Megadeth. Come sta andando?
Quando mi è stata fatta questa proposta ero emozionato perché i Megadeth sono stati il primo gruppo che ho visto dal vivo nella mia vita, per me è stato come chiudere un cerchio. Ricordo bene quel concerto, avevo quattordici anni e ricordo di aver espresso come desiderio di poter suonare quei brani insieme a loro…ed è successo!
Il primo impatto è sempre quello più duro, anche perché non abbiamo avuto molto tempo per conoscerci, ma il tutto si è svolto con molta leggerezza. David Ellefson è una persona tranquilla e che sa metterti a tuo agio, sa sfidarti ma nel modo giusto, è davvero un piacere lavorare con lui.
Il tour sta andando molto bene, la risposta è positiva sotto tutti i punti di vista, troviamo spesso fan molto esigenti e questo è stimolante per tutti noi.
2) Hai collaborato in precedenza con altri importanti artisti del mondo metal e hard rock, basti citare solo Vinnie Moore e Gus G. Quanto ti hanno dato, da un punto di vista artistico cosi come personale, queste esperienze?
Devo tantissimo a queste esperienze, sono la spina dorsale della mia formazione. Non è tanto la caratura del personaggio a metterti in difficoltà ma le sfide che si pongono in ogni momento.
Con questi artisti è una sfida continua senza possibilità di “rilassamento”, hai sempre un repertorio di alto livello musicale, poco tempo per impararlo e necessità di essere performante in ogni situazione. Non è sempre facile gestire mentalmente tutto ma è proprio quello il punto, sai che se riesci a farcela una volta potrai farlo sempre. Artisticamente sei in serie A, sono musicisti eccezionali ed esperti, sempre propositivi, mai distruttivi, tendono sempre a farti superare i tuoi limiti. Nella vita non volevo soltanto suonare, volevo fare la differenza e con questi artisti posso farlo!
3) Sei il fondatore del Free Drumming, una scuola professionale di batteria. Parlaci un pò di essa.
Free Drumming è un sogno che avevo dentro di me dal primo giorno che ho iniziato a studiare batteria.
Volevo creare un punto di riferimento per musicisti nel quale poter imparare a suonare la batteria ma soprattutto crescere e superare i propri limiti.
Sono sempre stato attratto dalle persone che raggiungevano risultati nella vita e la mia ossessione è sempre stata quella di capire cosa faceva la differenza nella mente delle persone che raggiungevano obiettivi. Per questo, oltre allo studio della batteria, mi sono dedicato molto allo studio della psicologia e della programmazione neuro linguistica.
Il mio obiettivo con Free Drumming è proprio questo, mettere la mia esperienza al servizio di chi vuole realmente imparare lo strumento e crescere come persona. Ho al mio fianco dei coach eccezionali, ex allievi oramai amici che condividono con me la mission e che ogni giorno danno il massimo per i nostri studenti. È una struttura moderna con due sale, una acustica e una elettronica, proprio per poter essere sempre al passo con i tempi e poter tracciare le linee di quello che sarà il mondo della batteria del futuro.
4) Quali sono i tuoi batteristi preferiti e, al contempo, quali reputi essere stati in qualche modo i tuoi maestri?
Sono nato con il mondo dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal, sicuramente le mie prime influenze sono state Lars Ulrich, Nick Menza, Nicko McBrain, ma in generale non credo ci sia stato un batterista che non abbia lasciato un segno dentro di me.
Iniziando a studiare lo strumento sono stato influenzato da batteristi come Terry Bozzio, Greg Bissonette, Simon Phillips, la lista potrebbe essere lunghissima. Cerco di imparare da chiunque, anche dai miei allievi, la mia curiosità mi porta ad ascoltare chiunque. Ultimamente sto seguendo molto Rick Lewis (batterista di The Weeknd) e Ray Luzier (Korn).
5) Hai collaborato con importanti nomi del pop italiano, tra cui Silvia Salemi e Roberto Casalino. Raccontaci di tale esperienza.
Lavoro con Silvia dal 2016, periodo del suo ritorno sulle scene. È un'esperienza intensa in quanto lei è molto esigente e ci tiene a coinvolgerti nello spettacolo, è un'artista che sa valorizzare il musicista e lo spinge a dare sempre di più.
Sul palco ci divertiamo molto, c’è Pop, c’è Rock e c’è improvvisazione, tutto quello che serve per sentirsi completi.
Lo stesso discorso vale per Roberto Casalino, lui è un autore che non ha bisogno di presentazioni, portiamo sul palco tutti i successi che ha scritto per sé e per altri artisti. Il suo è uno spettacolo complesso, denso di particolari e sfumature, dal punto di vista batteristico è sicuramente molto impegnativo.
6) Sei un musicista poliedrico e, come già ricordato, puoi vantare collaborazioni con artisti appartenenti ad ambienti musicali variegati. A proposito di ciò, quanto reputi importante una certa trasversalità musicale/artistica?
È la chiave per poterci riuscire.
Ci sono due regole molto importanti da seguire. la prima è cercare di avere più preparazione possibile sullo strumento in modo da poter essere libero di suonare ciò che si vuole; l’altra è ascoltare il più possibile generi musicali diversi per poter essere più musicale possibile.
Amo la musica in tutte le sue forme, non prediligo nulla, nella mia playlist puoi trovare da Sfera agli Slayer e tendo ad ascoltarli con attenzione cercando di cogliere le sfumature essenziali.
Per me la cosa più importante non è il genere musicale ma il brano.
7) Qual è la tua opinione sull’attuale stato del rock in Italia?
Lo vedo in ripresa, con buonissime prospettive per il futuro. Certo, molto dipenderà dal coraggio di artisti e case discografiche.
Sicuramente i Måneskin hanno riportato molti giovanissimi ad imbracciare strumenti musicali e intraprendere uno studio musicale e questo avrà probabilmente una ripercussione per la musica del futuro.
È anche vero che per produrre musica originale di valore è importante creare crossover fra rock e altri generi, quindi più che una vera e propria scena rock spero che ci siano sempre più produzioni che inseriscano rock nel loro genere di riferimento.
8) Progetti per il futuro?
Finito questo tour con David Ellefson, mi preparerò per il prossimo tour con il progetto Electric Guitarlands 2 al fianco di artisti come Nick Johnston, Angel Vivaldi, Florian Ophale e Rowan Robertson. In estate partirò con Silvia Salemi per il tour estivo e nello stesso momento sarò coach per il Tour Music Fest. Dal prossimo inverno tornerò nuovamente on the road con Vinnie Moore. Insomma, cerco di tenermi impegnato!
NOTA
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