È ormai riconosciuto che esiste una stretta relazione tra i nostri stili di vita, tra cui l'alimentazione, la composizione del microbiota (flora) intestinale e le conseguenze sulla nostra salute. Un microbiota alterato favorisce la progressione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, con incidenza e prevalenza particolarmente elevate nei paesi occidentali, dove il grasso animale viene consumato in abbondanza. Inoltre, fa differenza se la nostra dieta è ricca o povera di fibre, cibi raffinati, grassi, carboidrati. Le reazioni infiammatorie provocate nell'intestino dalla combinazione di microbiota alterato e dieta squilibrata sconvolgono la corretta permeabilità della barriera intestinale, innescando anche una risposta immunitaria anomala. Quest'ultimo evento, insieme alle molecole pro-infiammatorie derivanti da un binomio microbiota-dieta poco bilanciato, è infatti in grado di influenzare il grado di gravità e la progressione di malattie come la Sclerosi Multipla, l'Alzheimer, il Parkinson e l'Emicrania, sfruttando la connessione strutturale e funzionale esistente tra intestino e cervello, l'oggi ben noto asse intestino-cervello.
Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.
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