Valerio Martino: il progetto solista, gli Street Clerks, le proprie influenze & Stasera c'è Cattelan. L'INTERVISTA

gen 9, 2024 0 comments


Valerio Martino è un eclettico musicista e cantautore,  noto per essere il cantante e chitarrista degli Street Clerks, bandi origine fiorentina attiva dal 2007. Recentemente Martino ha intrapreso anche un proprio progetto solista, anticipato dall'uscita del singolo UOMINI DEL DUEMILA”. 

Il brano è risultato vincitore del Premio "Erriquez" del Rock Contest di Controradio e Regione Toscana/Fondo Sociale Europeo assegnato dalla Bandabardò ed esprime, tramite un delicato ottimismo ed una pacifica consapevolezza, l’aspirazione ad una "umanità piena finalmente liberata dalla paura e dal conflitto generazionale su un tappeto sonoro popolare e sofisticato al tempo stesso"(1).


- “UOMINI DEL DUEMILA” è il nuovo singolo che anticipa il tuo progetto da solista.

Parlaci di esso


Musicalmente il mio progetto oscilla tra indie, rock e punk, da un lato, e suoni più morbidi e acustici da un altro. Uomini del Duemila è più morbida e riflessiva, e per me è stato come uno schizzo su tela fatto di getto, un flusso di coscienza che parte dall’idea e dalla sensazione che gli uomini di oggi possano e vogliano essere più sensibili ed empatici rispetto al passato, e che abbiano più strumenti per gestire le emozioni, approfondirle e cercare di capirle.



Il brano si focalizza sulla necessità di una 'nuova umanità', libera da conflitti/incomprensioni e violenze di genere. 

Come deve essere, a tuo dire, un 'umano del duemila? 


Oggi possiamo permetterci di provare tutte le emozioni che vogliamo, di condividerle, e di educare i nostri figli senza tirargli schiaffi o bacchettate sulle mani. È una grande rivoluzione. Lo stesso vale nel rapporto tra uomini e donne. La nostra sensibilità è una grande risorsa ed è probabilmente il più grande antidoto alla violenza in ogni suo genere. 

Fondamentalmente abbiamo più possibilità di manifestarci per quello che siamo.

Tutto questo penso sia alla base della creatività, dell’arte, e di tutto ciò che esprime “bellezza” nel mondo, e molto più semplicemente credo sia ciò che ci fa provare godimento nel vivere la nostra vita.



- Sostieni che "sensibilità significa forza". Quanto valuti necessario e, se vogliamo, anche 'rivoluzionario' questo concetto, specie in questi tempi?


Per fortuna è un concetto che sta mettendo radici sempre di più.

Nell’ultimo secolo abbiamo sviluppato strumenti rivoluzionari come la psicoterapia o la pratica della meditazione in tutte le sue varie forme, perciò certi argomenti inevitabilmente vengono a galla e per fortuna ci restano fino a che qualcosa non cambia. Penso al rapporto tra uomini e donne, alle varie sensibilità in tema di orientamento sessuale e identità di genere che gradualmente vengono accolte, a come vengono educati i bambini rispetto al passato.



- Quali sono le tue principali, musicali o meno, ispirazioni e influenze?


Sono nato musicalmente e cresciuto con Oasis, Blur, Clash, Bob Dylan, Bob Marley. Quello è il suono che mi fa vibrare di più: musica suonata, l’impatto live, il suono un po’ sporco che mi fa immaginare sempre un gruppo di persone che condividono la passione per la musica e mettono tutto sul palco o in studio. Crescendo mi sono innamorato di Beatles, Radiohead, poi Bon Iver, e i cantautori italiani partendo da De André, De Gregori, arrivando fino a Niccolo Fabi, Calcutta e arrivando a Fulminacci. 

E poi amo il jazz, soprattutto Charles Mingus, Miles Davis, Thelonious Monk.



- Sei cantante e chitarrista degli Street Clerks, gruppo rock-indie folk attivo dal 2007. 

Ritieni possa esserci un continuum tra il gruppo e il tuo percorso da solista o si tratta di sentieri diversi?


C’è certamente un collegamento per quanto riguarda il suono, e le influenze. La differenza più grossa sta negli argomenti trattati che possono essere più personali, o anche se non trattano di me in prima persona, posso scavare in profondità dentro di me e nella mia mente senza fare alcun tipo di compromesso. Gli Street Clerks invece sono più un progetto “collettivo”, una sorta di laboratorio musicale.


- Gli Street Clerks sono noti al grande pubblico per la partecipazione a XFactor e, soprattutto, a Stasera c’è Cattelan e per la riproposizione di "Ho in mente te" per lo spot Ho.

Parlaci di queste importanti esperienze televisive


L’esperienza più bella e importante per me è sicuramente Stasera c’è Cattelan. Lì c’è un rapporto che va avanti da 10 anni precisi, e soprattutto una dimensione divertente e nella quale possiamo giocare con la musica, cosa che abbiamo sempre fatto. È un mestiere diverso dal fare tour e scrivere dischi, ma anche se non ce lo saremmo mai aspettato, è diventata una parte importante della nostra vita artistica.

Duettare con Robbie Williams, De Gregori, Calcutta, Noemi, Emma, Mengoni e recitare sketch con grandi attori come Ben Stiller ti arricchisce e soprattutto è molto divertente.


- Quale ritieni siano stati i più interessanti, importanti e divertenti concerti  della band?


L’emozione più grande è portare un disco appena uscito nei Live per locali o nelle piazze. Un momento molto bello è stata la presentazione del nuovo singolo da Cattelan, si trova su YouTube, si chiama “No matter the price”. 




- Progetti futuri, sia solisti che con i Clerks?


Con loro ricominciamo il programma a Milano, tra poche settimane. 

Per quanto riguarda me, farò uscire altri 2 singoli e poi in primavera/estate l’album che si chiamerà “Amatoriale”.


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(1) https://www.informazioneconsapevole.com/2023/12/uomini-del-duemila-il-primo-singolo-da.html

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