Dai deserti del Medio Oriente alle giungle del sud-est asiatico. L’esercito statunitense sta istruendo le proprie truppe alle Hawaii sulle competenze necessarie per poter affrontare, un giorno, un potenziale conflitto con la Cina. Uno scontro che, semmai dovesse scoppiare, si svolgerà in una regione morfologicamente diversa rispetto agli scenari nei quali, negli ultimi anni, si sono mosse le forze Usa. Una regione che richiama alla mente il Vietnam, caratterizzata da colline fangose, fiumi, caldo torrido o pioggia incessante a seconda della stagione.
Gli Stati Uniti stanno quindi addestrando decine e decine di soldati a muoversi in uno scenario del genere, a prendere confidenza con la giungla, lontana anni luce dall’Iraq e l’Afghanistan, in modo tale da renderli pronti ad operare spalla a spalla con i partner regionali.
Secondo quanto riportato dal New York Times, il Corpo dei Marines ha assegnato una parte significativa delle sue forze al terreno afoso e piovoso di Okinawa, in Giappone, e si è allenato con i suoi partner vicino all’Equatore. Per l’esercito Usa, inoltre, le Hawaii sono diventate un proxy regionale. I comandanti stanno poi spingendo più militari nelle giungle locali, mentre la 25a divisione di fanteria sta guidando una nuova rotazione di addestramento nel Pacifico.
La sfida dell’esercito Usa
La grande sfida che si trova ad affrontare l’esercito Usa consiste nel fare i conti con la legge della giungla. Nel far questo, gli Stati Uniti devono lasciarsi alle spalle decenni di sabbiose guerre combattute in Medio Oriente per iniziare ad immaginare una possibile guerra in un ambiente inedito per la maggior parte dei suoi soldati.
Alle Hawaii, la preparazione di Washington è ben visibile nei registri del governo che indicano nuovi centri di comando, moli, piste e caserme costruite in loco, insieme a un aumento del tempo di addestramento delle truppe, nonché all’invio di più aerei sulle spiagge e navi da guerra nei pressi di Pearl Harbor.
Imparare a convivere con la giungla richiede adattamento, studio, preparazione. La storia, del resto, ha offerto diverse lezioni sulla guerra combattuta in questo scenario: il clima e il terreno, ad esempio, rallentano l’efficienza, separano le unità in piccole squadre, rendono difficile la comunicazione e aumentano il rischio di malattie. E poi, ovviamente, i militari devono apprendere i modi per impermeabilizzare uno zaino, attraversare un fiume, organizzare un’imboscata.
Conoscere la giungla
L’istruzione analogica rimane necessaria anche con l’incessante spinta del Pentagono verso l’utilizzo di nuove tecnologie. I comandanti dell’esercito sottolineano che l’intelligenza artificiale e i droni non possono mantenere il territorio o gestire i rifornimenti nei burroni fradici dove l’elettricità e l’acqua pulita scarseggiano. Toccherà quindi ai soldati gestire determinate questioni, ma solo dopo aver accumulato un adeguato livello di esperienza.
Anche perché queste stesse questioni potrebbero essere vitali in una battaglia per Taiwan, e le Hawaii possono essere considerate un banco di prova. Le tensioni, intanto, sono aumentate sia intorno alla citata Taiwan, la cui capitale si trova nel mezzo di una giungla montuosa, sia nel Mar Cinese Meridionale, dove la scorsa settimana la Guardia Costiera cinese ha speronato navi appartenenti alle Filippine, un Paese che presenta una fitta vegetazione e cobra reali, e che gli Stati Uniti hanno giurato di difendere in caso di guerra.
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