Si allarga l’inchiesta della procura di Milano aperta sul caso del pandoro Balocco pubblicizzato da Chiara Ferragni e sulla campagna benefica a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco ha dato mandato al Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza per accertamenti anche sull’operazione commerciale relativa alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, di cui l’influencer è stata testimonial. L’obiettivo della procura milanese sarà quindi accertare se nei due casi, con lo stesso schema, ci sia stata un’operazione commerciale mascherata da beneficenza. L’inchiesta era partita dopo l’esposto di Codacons, con l’apertura di fascicolo nel registro del Modello 45, quindi al momento senza indagati né ipotesi di reato. L’esposto di Codacons era scattato dopo la multa inflitta dall’Antitrust alla influencer e alla Balocco per pratiche commerciali scorette. Secondo l’associazione dei consumatori, l’imprenditrice dovrebbe essere chiamata «a rispondere del possibile reato di truffa aggravata, con la richiesta di porre sotto sequestro i conti delle sue società a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro». Nel frattempo, Ferragni ha annunciato che donerà comunque 1 milione di euro, tanto quanto la multa inflitta dall’Antitrust, a favore dell’ospedale torinese.
Il caso delle uova di Pasqua
Il caso delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi è stato oggetto di un altro esposto di Codacons, che ha chiesto alla procura di Milano di valutare una possibile pubblicità ingannevole e pratica commerciale scorretta. Come aveva ricordato Selvaggia Lucarelli sul Fatto quotidiano, a febbraio 2021 e poi nel 2022 Ferragni aveva promosso le uova pasquali con il suo marchio per Dolci Preziosi. Assieme a quella promozione, era stato associato un progetto benefico per I bambini delle fate, un’organizzazione per minori con autismo. Su quell’operazione benefica, però, la Dolci Preziosi aveva chiarito di non avere avuto alcuna responsabilità. In quell’occasione, aveva spiegato l’imprenditore Franco Cannillo, era stata solo pagata la influencer per aver ceduto i diritti sulla sua immagine.
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