Si profilano dubbi all’orizzonte sulla tenuta economica di Israele, tanto che nelle ultime settimane un numero imprecisato ma assai elevato di aziende ha chiuso i battenti (Il Sole 24 Ore, menzionando l’Ufficio statistico israeliano, parla di un terzo delle imprese registrate). La guerra presenta dei costi elevati e potrebbe non bastare il sostegno economico e militare statunitense: intere attività produttive sono ferme per mancanza di manodopera con decine di migliaia di riservisti al fronte impegnati nelle operazioni di guerra. Il perdurare dell’operazione militare potrebbe quindi avere ripercussioni devastanti sulla tenuta economica, e politica, di Israele, una vittoria militare coinciderebbe con la crisi e le contraddizioni interne ad un paese comunque diviso non tarderebbero a manifestarsi.
La recessione è ormai evidente, la crisi colpisce i settori trainanti dell’economia israeliana come edilizia, turismo, industria tecnologica, quasi il 10 per cento della forza lavoro è al fronte e tra evacuazioni, chiusura di siti produttivi per timore degli attacchi missilistici, chiusura forzata delle scuole e dichiarazione dello stato di guerra oltre 400 mila unità sono fuori dai luoghi della produzione.
La domanda dirimente è una sola: quanto tempo durerà questa guerra e quali saranno i costi per Israele? Gli Usa devono tenere a bada il fronte interno, con numerose proteste, anche della comunità ebraica statunitense, contro il sostegno di Biden a Tel Aviv per la morte di quasi undici mila civili; per questo, senza far venire meno il sostegno logistico e militare, stanno rallentando l’operazione militare a Gaza (anche se le difficoltà incontrate sul campo sono evidenti e non bastano i bombardamenti a tappeto per sradicare la resistenza palestinese).
Se confrontiamo quanto accade oggi con gli eventi del 2014 ci rendiamo conto che il numero dei riservisti mobilitati 9 anni fu decisamente inferiore ai numeri attuali, eppure i 50 giorni di operazione militare provocarono un deciso rallentamento dell’economia interna e la crisi si protrasse per anni, spingendo Israele a una nuova strategia culminata con gli accordi di Abramo. La liquidazione della resistenza e del popolo palestinese avrà un costo non solo di vite umane ma anche economico; se si dilatassero poi i tempi dell’operazione militare l’economia e anche il sostegno della opinione pubblica alla guerra potrebbero subire dei contraccolpi negativi inimmaginabili.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lafionda.org/2023/11/21/riuscira-israele-a-superare-la-crisi-economica-allorizzonte/
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione