Navigare nei cieli moderni non è solo una questione di abilità, ma anche di gestire una valanga di dati in tempo reale. Immaginate di essere il pilota al comando di un aereo, con dozzine di display che lampeggiano e solo un attimo per prendere una decisione cruciale.
E se aveste un co-pilota digitale, pronto a collaborare con voi, a comprendere le vostre decisioni e a intervenire solo quando necessario? Il MIT ha appena presentato Air Guardian (ecco la ricerca): non è la solita intelligenza artificiale che conosciamo, ma un vero e proprio compagno di volo.
Air Guardian: l'evoluzione del co-pilota digitale
L'era in cui l'intelligenza artificiale era relegata al ruolo di semplice sistema di allarme d'emergenza è ormai alle spalle. Il laboratorio CSAIL del MIT ha deciso di portare l'AI al livello successivo, trasformandola in un co-pilota attivo e collaborativo.
Ricordate tutti l'incidente del volo US Airways 1549 nel 2009? Il mitico Clint Eastwood ci ha fatto anche un film. Il pilota Chesley "Sully" Sullenberger di ammarare un Airbus A320 direttamente nel fiume Hudson, con un atterraggio incredibile che salvò 155 vite oltre la sua. Ebbene, un esperto di AI ha rivelato che, se il pilota avesse avuto più tempo per valutare la situazione, avrebbe potuto evitare l'ammaraggio. E se avesse avuto un sistema AI come Air Guardian al suo fianco?
Oltre il semplice monitoraggio
I sistemi AI tradizionali per gli aerei sono stati progettati come sistemi di allarme. Stanno lì, in silenzio, monitorano i dati di volo e intervenengono solo quando qualcosa va storto. Air Guardian va oltre. Non si limita a monitorare l'aereo, ma anche il suo "conducente". Utilizza il suo addestramento per tracciare i movimenti oculari del pilota, capendo dove sta guardando e quanto attenzione sta prestando a ciascun display.
Air Guardian si basa su algoritmi avanzati e su quella che viene chiamata "rete neurale liquida", una rete estremamente flessibile e in grado di adattarsi anche dopo essere stata addestrata. Questa capacità di adattamento permette all'AI di costruire un modello di ciò che sta accadendo di secondo in secondo e di imparare letteralmente a cooperare con il pilota.
Il pilota al comando, l'AI come co-pilota
Senza giri di parole: se il pilota non sta prestando attenzione a un dato cruciale o si sta soffermando troppo su un dettaglio irrilevante, l'AI interviene. In recenti test, la collaborazione tra pilota e Air Guardian ha ridotto i rischi e migliorato la precisione nella navigazione.
Ramin Hasani, ricercatore affiliato al MIT CSAIL e inventore delle reti neurali liquide, ha dichiarato: "Questo sistema rappresenta l'approccio innovativo dell'AI centrato sull'uomo nell'aviazione. La nostra utilizzazione delle reti neurali liquide offre un approccio dinamico e adattivo, garantendo che l'AI non sostituisca il giudizio umano, ma lo completi, portando a una maggiore sicurezza e collaborazione nei cieli."
In altri termini: per il MIT soluzioni come Air Guardian rendono il futuro dell'aviazione più sicuro e collaborativo. Il focus rimane sull'essere umano, ma l'AI entra ufficialmente in cabina.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.futuroprossimo.it/2023/10/air-guardian-il-mit-promuove-il-co-pilota-ai-sugli-aerei/
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