Con una retromarcia piuttosto clamorosa, il Presidente Macron ha annunciato che il contingente francese di 1500 uomini lascerà il Niger entro la fine del 2023, e con esso verrà ritirato anche l’Ambasciatore e l’intera delegazione diplomatica.
La motivazione ufficiale è che, a partire dal colpo di stato del 26 di luglio, non sussistono più le condizioni per una cooperazione in termini di “antiterrorismo“, a causa dell’assenza di volontà da parte del nuovo governo.
Ricordiamo che la Francia non ha riconosciuto la nuova autorità militare insediatasi deponendo il Presidente Mohamed Bazoum, che per Parigi resta la sola autorità legittima nella nazione africana.
La giunta militare si è detta soddisfatta affermando:
“Questa domenica celebriamo un altro passo verso la sovranità del Niger. Le truppe francesi e l’ambasciatore francese lasceranno il Niger entro la fine dell’anno. Le forze imperialiste e neocolonialiste non sono più le benvenute sul nostro territorio nazionale” (1).
I cittadini francesi ancora residenti in Niger hanno già lasciato il Paese ad agosto, a bordo di aerei messi a disposizione dal governo francese (2).
Durante le manifestazioni seguenti il putsch in Niger, i dimostranti hanno sventolato le bandiere russe, ma non è chiaro se il Colpo di Stato sia da attribuirsi ad una possibile “collaborazione” dei golpisti con la Russia, sebbene un contingente del gruppo privato Wagner sia già presente in Mali (oggetto di un altro Colpo di Stato) (3). Il Presidente russo Putin dal canto suo, ha immediatamente chiesto un ritorno all’ordine costituzionale, cercando così di dissipare le voci su un possibile coinvolgimento di Mosca.
Il Niger, dopo Mali e Burkina Faso, è il terzo Paese a tentare di uscire dall’orbita francese nell’Africa subsahariana. Il timore che i prossimi possano essere Sudan e Repubblica Centrafricana è radicato nelle amministrazioni francese e americana, con gli statunitensi a monitorare lo sviluppo degli eventi in maniera attenta.
Il Niger è stato, fino al Colpo di Stato, il primo fornitore di Uranio per le centrali nucleari francesi. Parigi deve ora cercare un nuovo e più affidabile fornitore per la sua prima fonte di energia sul territorio nazionale.
Fonti:
1. https://edition.cnn.com/2023/09/24/europe/france-end-military-presence-niger-intl/index.html
3. https://www.reuters.com/world/france-pull-troops-out-niger-following-coup-says-macron-2023-09-24/
FONTE: https://comedonchisciotte.org/macron-cede-la-francia-lascera-il-niger/
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