Il consumo di frutta e verdura è fondamentale per una dieta sana e una buona salute. Per i consumatori preoccupati per l’esposizione ai pesticidi alimentari, avere informazioni pratiche sulle tipologie di frutta e verdura con i residui di pesticidi più alti e più bassi, e sui metodi efficaci per rimuovere in tutto o in parte il residuo di queste sostanze tossiche, rappresenta certamente uno strumento utile affinché si possano poi prendere le decisioni migliori di acquisto su questi alimenti, nonché una delle informazioni più difficili da reperire. Poche settimane fa, in un articolo intitolato “Pesticidi nella frutta e verdura (italiana ed estera): quanto ne sappiamo veramente?” abbiamo cercato di fare luce sul fenomeno dei pesticidi negli alimenti che finiscono sulla nostra tavola. Il contenuto di oggi, invece, punta a chiarire la questione più importante – della quale molti lettori ci hanno chiesto di occuparci – ovvero: quanti pesticidi rimangono sul prodotto dopo il lavaggio? E quali tecniche vanno adottate per ridurre i rischi alla percentuale più bassa possibile.
I frutti e le verdure più inquinate da pesticidi e quelli meno
Prima di capire come provare ad eliminare i pesticidi da frutta e verdura, è fondamentale scoprire quali sono gli alimenti più colpiti. L’associazione ambientalista americana Environmental Working Group (EWG), studia la problematica dei residui di pesticidi in frutta e verdura e produce dei report annuali in cui presenta i valori di pesticidi trovati su questi alimenti, in particolare l’associazione stila ogni anno due importanti liste, denominate La sporca dozzina (Dirty Dozen) e I 15 più puliti (Clean Fifteen):
- Dirty Dozen comprende i vegetali e i frutti con la maggiore concentrazione di pesticidi.
- Clean Fifteen indica quelli con la minor concentrazione di pesticidi.
Il lavoro di questa associazione (EWG) rappresenta l’analisi degli ultimi dati disponibili ogni anno dei test su frutta e verdura forniti dal Dipartimento dell’Agricoltura degli USA e della Food and Drug Administration (FDA americana, corrispettivo della italiana AIFA). I valori di pesticidi si riferiscono pertanto all’agricoltura degli USA, non a quella italiana o europea. Possiamo tuttavia ragionevolmente dire che questi dati sono sostanzialmente molto simili a quelli che si trovano nei pesticidi usati in Italia e in Europa, dato che il metodo di coltivazione intensivo convenzionale, di tipo industriale e non biologico, è lo stesso sia che si tratti di USA che di Italia. Alcune piccole differenze sono possibili, certamente, a seconda del clima e della stagione in cui si coltiva, ma secondo gli esperti si tratta di differenze di poco conto. Pertanto, dovremmo valutare come poco o molto inquinati da pesticidi, tra i prodotti in commercio in Italia, gli stessi alimenti che troviamo elencati nelle 2 liste Dirty Dozen e Clean Fifteen pubblicate nel sito web di EWG.
Metodi efficaci per rimuovere i pesticidi da frutta e verdura
Abbiamo capito che gran parte dell’ortofrutta convenzionale che troviamo oggi in commercio, cioè tutta quella che non deriva da agricoltura biologica, è stata prodotta con i pesticidi e presenta anche all’atto dell’acquisto una certa quantità di pesticidi residui, nonostante i trattamenti di lavaggio e pulizia applicati dall’industria, anche con il cloro (si pensi alle insalate pronte in busta per esempio). A questo punto la domanda pratica definitiva è questa: esiste un modo per rimuovere definitivamente questi pesticidi dagli alimenti che infine mangeremo?
Per prima cosa dirò quel che sembra scontato e banale ma che all’atto pratico gran parte dei consumatori non fa mai, nonostante sia ad oggi l’unica soluzione davvero efficace al 100% per ingerire zero pesticidi con la dieta: comprare frutta e verdura biologiche, dato che questi alimenti non hanno residui di pesticidi. Non li hanno perché nell’agricoltura biologica non vengono usati. Non possono essere usati per legge e di fatto non si usano mai, come risulta da vari monitoraggi e analisi fatti su frutta e verdura BIO presente in commercio. Per risparmiare un po’ sui prezzi, è possibile optare per i coltivatori locali o iscriversi ai Gruppi di Acquisto Solidali. I cibi BIO acquistati tramite questi due canali di vendita costano decisamente meno di quelli presenti al supermercato. La scelta del biologico ci consente anche di mangiare la frutta con tutta la sua buccia, che come vedremo tra poco è una risorsa troppo importante per essere tolta e gettata via. Inoltre favorire il BIO significa proteggere e curare anche l’Ambiente dal degrado progressivo e dalla perdita di biodiversità, che sono effetti nefasti tipici e costanti dei metodi di coltivazione usati dall’agricoltura convenzionale. Non mi sembra cosa da poco.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.lindipendente.online/2023/09/02/come-eliminare-o-ridurre-i-pesticidi-residui-da-frutta-e-verdura/
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