Nel tardo pomeriggio di oggi il presidente russo Vladimir Putin ha commentato la caduta dell’aereo privato su cui si suppone ci fosse anche Yevgeny Prigozhin, parlandone al passato ma senza confermare direttamente la sua morte. Putin ha offerto le proprie condoglianze alle famiglie delle dieci persone che si trovavano a bordo senza fornire nomi o particolari dettagli. Parlando di Prigozhin ha detto che era una «persona dalle sorti complicate» che aveva fatto «alcuni gravi errori». Putin ha aggiunto che Prigozhin era tornato dall’Africa nelle prime ore di mercoledì e che aveva poi partecipato ad alcune riunioni a Mosca. Nonostante le dichiarazioni di Putin, al momento continuano a non esserci conferme ufficiali da parte del governo russo sulla morte di Prigozhin.
L’aereo privato era partito mercoledì sera da poco più di un’ora da Mosca ed era diretto a San Pietroburgo quando era precipitato circa 150 chilometri a nord-ovest della capitale russa, su un campo agricolo non lontano dalla città di Tver. L’aereo, che era un modello Embraer Legacy 600 e aveva come sigla di riconoscimento RA-02795, era da tempo collegato a Yevgeny Prigozhin e al suo gruppo mercenario Wagner (non è chiaro se Prigozhin possedesse il jet, ma era comunque uno dei due aerei privati che usava normalmente per i suoi spostamenti). Poco dopo era stata diffusa la notizia che Prigozhin, uno dei più importanti e controversi leader politici e militari russi degli ultimi anni, era nella lista dei passeggeri dell’aeroplano assieme ad altre nove persone, sei passeggeri e tre membri dell’equipaggio.
La conferma più convincente del fatto che Prigozhin fosse a bordo viene da un comunicato reso pubblico mercoledì sera da Rosaviatsiya, l’agenzia russa per il trasporto aereo, che però ha dato l’informazione senza troppe spiegazioni su come l’abbia verificata: per il momento va presa quindi con qualche cautela. Altre informazioni oltre alle dichiarazioni di Putin si sono comunque accumulate nel corso della giornata di oggi. Per esempio il New York Times ha scritto che un funzionario anonimo dell’intelligence americana avrebbe confermato, usando «vari indicatori», la presenza di Prigozhin sull’aereo. Giovedì alcuni funzionari del governo statunitense hanno detto in forma anonima al Wall Street Journal che l’aereo sarebbe stato fatto esplodere per uccidere Prigozhin, con una bomba o con un’altra forma di sabotaggio a bordo.
Another video of the crash of Prigozhin's plane #Russia pic.twitter.com/Yx06O8cjql
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) August 23, 2023
Secondo Rosaviatsiya, tutte le dieci persone che si trovavano sull’aereo sono morte: i loro cadaveri sono stati recuperati qualche ora dopo la caduta.
Al tempo stesso, però, né le autorità russe né l’intelligence statunitense (che dall’inizio della guerra in Ucraina è particolarmente attenta a quello che succede in Russia) e nemmeno la stragrande maggioranza dei media del mondo hanno ancora dichiarato Prigozhin morto: anzitutto perché le autorità russe non hanno detto pubblicamente che il suo cadavere è stato identificato. C’è poi una certa prudenza a trattare la notizia perché sia Prigozhin sia Vladimir Putin, il presidente russo, sono da sempre molto abili nelle operazioni di disinformazione, e le autorità occidentali tendono a non fidarsi delle informazioni di questo tipo che arrivano dalla Russia, almeno finché non vengano presentate prove concrete.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.ilpost.it/2023/08/24/prigozhin-aereo-cosa-sappiamo
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione