La Cina sarà uno dei temi centrali dell’imminente incontro tra Giorgia Meloni e Joe Biden. La presidente del Consiglio sarà ospite a Washington giovedì e sul tavolo potrebbe esserci una discussione che potrebbe riguardare anche l’uscita dell’Italia dalla Via della Seta entro la fine dell’anno.
È stata la stessa Giorgia Meloni ad ammettere che con il presidente degli Stati Uniti si discuterà di Cina. La presidente del Consiglio ha però ridimensionato l’argomento relativo al memorandum d’intesa siglato con Pechino nel 2019 dal governo composto da Lega e Movimento 5 Stelle: “La questione non mi è mai stata posta”, sottolinea Meloni. Risulta tuttavia complicato credere che i due presidenti discuteranno di Cina senza toccare un argomento chiave quale è la Via della Seta.
Pressioni americane e reazione cinese
Il memorandum prevede una serie di intese commerciali sottoscritte quattro anni fa da Roma e Pechino. Ora risulta però essere in scadenza alla fine del 2023 e potrebbe dunque non essere rinnovato dall’attuale esecutivo che, rispetto a quello che lo aveva stipulato, si contraddistingue per un maggiore atlantismo.
Non è però chiaro in che modo il nostro Paese intenda uscirne perché, se da un lato ci sarebbero le pressioni statunitensi per stracciare l’accordo, dall’altro ci sarebbe una possibile reazione da parte della Cina. Giorgia Meloni e Joe Biden potrebbero quindi discutere proprio di questi aspetti.
Via della Seta: cosa è accaduto dal 2019 al 2023
L’intesa per la Via della Seta fu raggiunta dal governo Conte I. Furono in particolare i 5 Stelle a promuoverla, con una visita del presidente cinese Xi Jinping a Palermo, che fu accolto dall’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e da uno dei suoi vice, il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
Entrando più nel dettaglio, la Via della Seta sottoscritta nel 2019 prevedeva circa 30 accordi, non vincolanti, di collaborazione tra istituzioni e aziende per un valore complessivo di 7 miliardi di euro. Sembra essere stata la Cina a beneficiarne maggiormente, con un aumento delle esportazioni e una penetrazione in alcune infrastrutture italiane.
Più che produrre effetti concreti economici e commerciali, peraltro frenati dalle chiusure per Covid, la Via della Seta ha però avuto soprattutto un valore politico per la Cina, che ha stretto un accordo in casa di una nazione da sempre nell’orbita di Washington.
L’Italia è infatti il primo e al momento l’unico Paese del G7 ad avere stipulato questo accordo con la Cina, mentre in Europa non è di certo la sola nazione ad avere sottoscritto un’intesa con Pechino, dato che tanti altri Paesi lo hanno fatto.
Un altro promotore della Via della Seta che faceva parte del governo Conte I fu anche l’allora sottosegretario allo Sviluppo Economico, l’economista Michele Geraci, che commenta così la possibile discussione nell’incontro tra Meloni e Biden: “La Via della Seta è una decisione che spetta al governo italiano, ascoltando sì i consigli di tutti, ma si decide avendo come obiettivo quello di fare gli interessi dell’Italia”.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.byoblu.com/2023/07/24/meloni-ospite-di-biden-a-washington-ce-unombra-cinese/
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