In un attimo si passa dalla paura per le bombe d’acqua su Milano al disastro causato dagli incendi nel sud Italia. Tutto però viene collocato all’interno di un unico grande contenitore, adatto per terrorizzare le folle e prepararle così a cambiamenti che in altri tempi sarebbero ritenuti inaccettabili.
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Il ruolo del gruppo GEDI dietro alla narrazione sul clima
Questa giostra del terrore è stata preparata ad arte dai due principali quotidiani, di proprietà del gruppo GEDI, la società controllata dalla famiglia Agnelli Elkann. In merito ai roghi nel sud Italia Repubblica titola così: “Il clima ora fa strage, cinque vittime nel Sud devastato dagli incendi”.
Nell’articolo a firma di Claudio Brunetto viene specificato in modo chiaro chi è, secondo Repubblica, il responsabile degli incendi che stanno colpendo Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia: “Le temperature ben al di sopra dei quaranta gradi e le ondate di calore al massimo dell’allerta, con centinaia di incendi, fanno pagare all’Italia il prezzo del surriscaldamento globale”.
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Gli incendi naturali sono rari e l’autocombustione è pressoché impossibile
Bene, prendiamo allora una fonte insospettabile come la Protezione Civile italiana per capire quali possono essere le principali cause degli incendi boschivi. Ed ecco quanto viene dichiarato nero su bianco da questo dipartimento in merito agli incendi di origine naturale: “Gli incendi naturali si verificano molto raramente e sono causati da eventi naturali e quindi inevitabili”. Abbiamo quindi già un primo elemento che fa traballare la narrazione imposta dal Gruppo GEDI: gli incendi di origine naturale sono rari. Andiamo avanti.
Perché la Protezione Civile è molto precisa nell’elencare quali fenomeni naturali possono effettivamente causare incendi, tra questi: i fulmini, le eruzioni vulcaniche e l’autocombustione. E proprio su quest’ultimo punto la Protezione Civile non può essere più chiara: “L’autocombustione non si verifica mai in un clima mediterraneo”. Quindi è la Protezione Civile a dirci che le alte temperature non possono essere mai la causa principale di un incendio, il che ci porta a classificare i reportage di Repubblica e de La Stampa come notizie senza fondamento e strumentali per una precisa narrazione.
Le cosche dietro gli incendi
A svelare invece chi sono i veri responsabili degli incendi ci ha pensato la giornalista Valeria Di Corrado che all’interno di un approfondita analisi, riportata anche dal Mattino e dal Messaggero parla del ruolo della malavita. “Incendi, la mafia dietro i roghi: le fiamme usate per creare lavoro. Ecco la regia delle cosche”, questo il titolo dell’inchiesta che rivela come i roghi al Sud siano frutto di un’azione mirata con diverse finalità. Esistono anche dei video delle forze dell’ordine che testimoniano questo tipo di azioni.
C’è quindi chi appicca il fuoco per conto di aziende che vogliono accaparrarsi i terreni e chi invece lo fa paradossalmente per favorire l’arrivo dei Canadair. Questi mezzi sono infatti di proprietà privata, e la loro uscita per domare gli incendi viene pagata una fortuna, ben al di sopra dei 4mila euro.
Non finisce qui, perché la Commissione antimafia in Sicilia, che sta indagando sui collegamenti tra cosche e incendi, ha messo sul piatto anche l’ipotesi che i roghi vengano scatenati per favorire la costruzione di impianti fotovoltaici. E qui il cerchio si chiude.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.byoblu.com/2023/07/26/incendi-al-sud-piromani-e-interessi-economici-nascosti-dallallarme-clima/
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