Nella puntata del 28 giugno 2023 di 1984: Piano di fuga, il talk show di Byoblu condotto da Francesco Borgonovo, abbiamo ospitato Giovanni Fasanella, giornalista e saggista, nonché autore del libro che ha fornito lo spunto per il titolo di queste ultime due puntate speciali, Colonia Italia.
Un titolo che già di per sé pare rendere manifesta l’opinione di Giovanni Fasanella sul grado di autonomia di cui gode il nostro Paese. Opinione che, però, ha delle sfumature diverse rispetto ai tanti ospiti che sono intervenuti in queste ultime due puntate della stagione: «Il titolo Colonia Italia forse è un po’ fuorviante», ha esordito lo studioso.
«Trasformare l’Italia in una colonia era soprattutto un’aspirazione britannica in una certa fase della nostra storia post-bellica, ma la Gran Bretagna ha dovuto fare i conti in passato con un ceto politico trasversale molto più robusto di quello attuale, perché espressione di scuole di partiti capaci di produrre una cultura, un’idea, dei punti di vista che si ispiravano a una nozione dell’interesse nazionale».
Le sospette uscite di scena di chi si è opposto
«Quel ceto politico», ha continuato Giovanni Fasanella, «fece da filtro e riuscì spesso a contrastare i tentativi britannici di influenzare, o meglio indirizzare e condizionare, il corso della politica italiana. Però gli esponenti di quel ceto politico del nostro Paese che tentavano di contrapporsi, spesso con successo, all’influenza britannica uscivano uno dopo l’altro di scena, anche in modo violento. Alcide De Gasperi attraverso la macchina del fango, Enrico Mattei a causa di un incidente aereo che oggi sappiamo essere stato un sabotaggio e Aldo Moro attraverso un sequestro che si concluse con un assassinio».
«Oggi i partiti sono morti. Sono stati distrutti dopo la rivoluzione di Mani Pulite. Sono diventati delle scatole vuote in cui entra un po’ di tutto, e quindi ho ragione di ritenere che oggi l’influenza britannica, ma non solo, sia molto ma molto più attiva ed efficace che in passato».
Le ingerenze esterne sfruttano la nostra storica litigiositÃ
Da dopo la seconda guerra mondiale, tutte le forze che sono usciti vincitrici dal conflitto hanno cercato, talvolta insieme e talvolta in opposizione, di determinare il corso della storia italiana. «Quelle forze hanno agito in diverso modo, e in diverse fasi della nostra storia post-bellica, facendo leva su una materia prima che avevamo in casa», ha spiegato Giovanni Fasanella, «quel tasso di litigiosità radicale, destra-sinistra per esempio, di scontro ideologico, di contrapposizione da eterna guerra civile, su cui questi interessi stranieri hanno soffiato, hanno gettato benzina. Altrimenti non si spiegherebbe come mai il terrorismo di destra e il terrorismo di sinistra abbiano avuto vita così lunga e degli effetti così devastanti».
Giovanni Fasanella: la Gran Bretagna vuole controllarci
Perché mettere l’accento proprio sul ruolo della Gran Bretagna?
«Innanzitutto perché la Gran Bretagna è un Paese molto più trasparente di altri e, dal punto di vista delle regole sulla durata del segreto di Stato, è molto più democratica di tanti altri Paesi. Periodicamente mette a disposizione di studiosi e ricercatori la documentazione o parte della documentazione necessaria per ricostruire la nostra storia recente. In secondo luogo, perché la Gran Bretagna ha sempre avuto, sin dal Risorgimento, una particolare attenzione nei confronti del nostro Paese, per ragioni che sono facilmente intuibili. È un’isola del nord Europa e i suoi interessi coloniali sono sempre stati nel Mediterraneo, in Africa a nel Medioriente. Tra l’isola del nord Europa e i suoi interessi imperiali, i suoi interessi coloniali, c’era il Mediterraneo e al centro del Mediterraneo c’è l’Italia. Quindi per la Gran Bretagna controllare il nostro Paese, condizionarne la politica, è sempre stato un interesse vitale strategico».
Giovanni Fasanella: “Craxi e Andreotti gli ultimi baluardi”
«Oggi sono cambiati i metodi, sono cambiati i protagonisti di progetti per così dire eversivi, ma le dinamiche degli interessi geopolitici sono sostanzialmente identiche e sono ancora più forti ed efficaci dal punto di vista della ricaduta interna del passato. L’ultimo baluardo contro una penetrazione nel nostro Paese, fu quello costituito da Craxi e Andreotti. Entrambi fecero una brutta fine, ma entrambi incarnarono, pur con tutti i loro limiti e i loro difetti gravissimi, un’idea dell’Italia basata sull’interesse nazionale da sostenere e sviluppare nel contesto mediterraneo. La storia italiana è sempre stata strettamente intrecciata con le dinamiche internazionali. E oggi ancora di più è legata ai contesti internazionali».
FONTE: https://www.byoblu.com/2023/06/29/giovanni-fasanella-la-gran-bretagna-vuole-controllarci/
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