Presso il sedime della base aerea dell’Aeronautica Militare Italiana di Decimomannu (Ca), trova sede l’IFTS (International Flight Training School), il nuovo centro di addestramento avanzato per i piloti militari.
L’IFTS, progettato dall’Arma Azzurra insieme a Leonardo Spa, costituisce il nuovo punto riferimento internazionale per la formazione di quei piloti militari che successivamente saranno impiegati su velivoli da caccia di quarta e quinta generazione.
Nella giornata di giovedì 11 maggio, a poco più di due anni dalla cerimonia di posa della prima pietra tenutasi il 16 dicembre 2020, è avvenuta l’inaugurazione di questo nuovo polo internazionale unico al mondo per la formazione dei piloti da caccia.
Alla presenza delle autorità locali, del capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti, dall’amministratore delegato di Leonardo (fresco di nomina) Roberto Cingolani, e del sottosegretario di Stato del ministero della Difesa Matteo Perego di Cremnago, si è tenuto un complesso evento di inaugurazione a cui abbiamo avuto modo di partecipare che ci ha permesso di conoscere meglio l’IFTS, che, in effetti, ha già cominciato la sua attività formativa da ottobre dello scorso anno.
Il centro è un vero e proprio campus, con alloggi moderni, aree ricreative e ovviamente tutto quanto occorre ai piloti per familiarizzarsi col velivolo addestratore in forza all’AM, il T-346 costruito da Leonardo, e poterlo utilizzare al meglio delle sue capacità. La scuola del centro è caratterizzata da piloti istruttori ex militari selezionati e qualificati dall’Aeronautica Militare e da un programma di addestramento basato sul modello “train as you fight”, che vede la presenza di un simulatore di volo avanzato unico al mondo: le ore di volo che gli allievi svolgono a terra, all’interno del simulatore che riproduce esattamente il posto di pilotaggio del T-346 e offre una panoramica esterna a 360 gradi, sono equiparate a quelle di volo effettivo, pertanto è possibile effettuare missioni addestrative esasttamente dello stesso livello didattico avendo, ad esempio, un pilota a terra e uno in volo, anche perché la tecnologia del simulatore, a Intelligenza Artificiale ad apprendimento automatico (machine learning), permette di essere connessi in tempo reale col T-346 che effettivamente sta effettuando l’addestramento in aria.
Inoltre, altra caratteristica esclusiva del sistema di simulazione messo a punto anche grazie alla partecipazione della canadese CAE (Canadian Aviation Electronics), è quella di poter permettere al pilota in volo di vedere il velivolo del suo partner di missione nel simulatore grazie al casco HMMD, che ne proietta l’immagine in uno speciale oculare esattamente nella posizione in cui si trova.
A regime, l’IFTS è in grado di formare 80 piloti l’anno, che accumulano 70/80 ore di volo effettivo e parimenti di simulazione in un corso che dura circa 9 mesi: attualmente, infatti, sono attivi 2 simulatori sui 5 previsti.
Dal nuovo centro, però, non usciranno solo i piloti che andranno a volare nei reparti dell’AM e di altre forze aeree che già oggi partecipano al programma (Canada, Giappone, Singapore, Austria, Germania e Qatar), ma anche gli istruttori di volo, dopo un corso ancora più inteso che accumula 250 ore di volo. L’IFTS è quindi un hub addestrativo internazionale – tutta la flotta di T-346 in forza all’AM è in fase di trasferimento qui – ma non solo, perché grazie alla stretta sinergia con Leonardo, al centro sardo sarà possibile effettuare manutenzione ai T-346 collegandosi in tempo reale con gli stabilimenti di Venegono (Va), dove ha sede la divisione velivoli della società italiana.
Nella giornata di oggi, infatti, abbiamo potuto vedere una piccola dimostrazione di come i tecnici che operano a Decimomannu, grazie a un particolare software sviluppato appositamente per l’IFTS, sono in grado di connettersi con la sede centrale e con altri siti in tutto il mondo (sino a un massimo di 50 utenti online allo stesso tempo). Questo particolare software sfrutta un oculare montato su un supporto che il tecnico si mette in testa, così da poter avere le mani libere, connesso tramite WiFi al terminale principale nella base, che a sua volta è connesso con gli utenti che si trovano altrove nel mondo. Il tecnico, così, può seguire le indicazioni in tempo reale degli ingegneri di Venegono, o di chiunque altro in tutto il mondo, per poter effettuare particolari interventi sul velivolo, sfruttando anche la possibilità di visualizzazione in realtà aumentata. Il sistema è rivoluzionario e funziona perfettamente: test sono stati fatti collegandosi con gli Stati Uniti e lo Zambia.
Cogliendo l’occasione della presenza del CSM Aeronautica, gli abbiamo chiesto delucidazioni in merito alla possibilità che la U.S. Navy possa decidere di dotarsi del T-346 per sostituire i suoi velivoli di addestramento, alla luce delle difficoltà incontrate nello sviluppo del velivolo della Boeing che dovrà equipaggiare la linea addestrativa dell’U.S. Air Force. Il generale Goretti ci ha detto che ci sono stati dei contatti a livello industriale e tra forze armate, ma la scelta, come sappiamo, è un percorso abbastanza lungo. Il CSM pertanto si augura che la U.S. Navy possa optare per il velivolo di Leonardo perché la macchina è l’ennesima dimostrazione del lavoro di una squadra vincente formata da una struttura militare e tecnica molto all’avanguardia, anche grazie all’expertise di Leonardo che proprio negli USA è vincente nonostante, aggiungiamo noi, la rigidità di ordine burocratico che è presente in quel Paese che si è sempre dimostrato molto protezionista a livello industriale, soprattutto nel delicato settore della Difesa. Quindi, prosegue il generale, per noi sarebbe motivo di grande soddisfazione se il Pentagono dovesse scegliere il T-346. Il CSM, interrogato nuovamente, si augura anche che i piloti statunitensi possano in futuro venire ad addestrarsi all’IFTS.
L’esperienza fatta a Decimomannu ha palesato quello che, sino a oggi, avevamo solo potuto immaginare: il centro di addestramento voluto dall’Aeronautica Militare Italiana e da Leonardo è davvero all’avanguardia e unico al mondo, come testimoniato anche dalla partecipazione internazionale che va oltre gli alleati della NATO, e dall’interesse dimostrato da altri Paesi, come Svezia, Regno Unito, Spagna, Ungheria, Kuwait, Arabia Saudita e Olanda, i cui rispettivi capi di Stato maggiore aeronautica erano presenti alla manifestazione odierna.
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