Nelle ultime settimane decine di documenti classificati come top secret, contenenti informazioni altamente riservate del Pentagono, relative alla guerra in Ucraina ma anche riguardanti alcuni alleati degli Stati Uniti, sono stati diffusi su Twitter, Telegram, Discord e altri social network.
Le agenzie di sicurezza nazionale statunitensi e il dipartimento di giustizia Usa stanno indagando su quanto accaduto per valutare danni ed eventuali criticità alla sicurezza nazionale. I funzionari ritengono che la maggior parte dei materiali sia autentica. Alcuni file, in particolare quelli inerenti al conflitto ucraini, potrebbero però essere stati modificati e contenere stime gonfiate.
A differenza di altre note fughe di notizie, i file in questione sembrano essere copie cartacee di materiale informativo e diapositive. Non è chiaro quali documenti possano contenere informazioni false, né se l’intera vicenda faccia parte di un’operazione di disinformazione russa o di un piano statunitense per fuorviare Mosca sui piani di guerra di Kiev. Non sappiamo, inoltre, come questi contenuti siano finiti sul web.
Sebbene abbiano raccolto un’attenzione diffusa soltanto adesso, alcuni paper erano apparsi sui social già a marzo o addirittura gennaio. In attesa di saperne di più sulla loro veridicità , il materiale e i dossier fin qui emersi risultano scottanti.
I segreti di Kiev: a rischio la nuova controffensiva
Una parte consistente della documentazione si riferisce alla guerra in Ucraina. I file, contrassegnati come “Segreti” o “Top Secret”, includono diapositive e informative sensibili su come si è svolto il conflitto a febbraio e marzo di quest’anno. Il Pentagono ha fatto sapere che il materiale è simile agli aggiornamenti quotidiani forniti ai suoi alti dirigenti e ad altri aggiornamenti di intelligence, al netto di alcune inesattezze.
Sono emersi dettagli sugli attacchi aerei ucraini, sulle vulnerabilità della difesa aerea di Kiev e persino sulle dimensioni di alcune unità militari ucraine.
Alcuni paper descrivono i piani segreti degli Usa e della Nato volti a rafforzare l’esercito ucraino. In altri si sottolinea come le forze ucraine si troverebbero in difficoltà più gravi di quanto il loro governo abbia pubblicamente riconosciuto. Senza un afflusso di munizioni, evidenziano altri documenti, il sistema di difesa aerea di Kiev potrebbe presto collassare, consentendo alla Russia di scatenare la sua forza aerea contro le truppe ucraine.
La rivelazione sulle forze speciali Nato in Ucraina
Uno dei documenti trapelati suggerisce che 97 membri delle forze speciali dei Paesi della Nato sarebbero stati attivi in Ucraina nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno.
Una sezione intitolata “US/NATO SOF in UKR” rivela il loro numero. La Gran Bretagna avrebbe schierato 50 operatori – la parte più consistente di qualsiasi nazione occidentale – insieme a 17 lettoni, 15 francesi, 14 americani e un unico operatore olandese. I paper non specificano però né dove siano schierati adesso questi uomini né in quale ruolo.
Sud Corea, Ucraine a Israele: i Paesi spiati
Una sezione dei file accende i riflettori sulla presunta e diffusa raccolta di informazioni degli Stati Uniti a danno dei propri alleati.
Washington avrebbe ascoltato una conversazione tra due alti funzionari della sicurezza nazionale sudcoreana che discutevano delle preoccupazioni relative ad una richiesta statunitense di inviare munizioni all’Ucraina, un atto che avrebbe violato la politica della Corea del Sud di non fornire aiuti letali ai Paesi in guerra.
Gli Usa avrebbero inoltre monitorato le telefonate del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con i funzionari militari e della difesa. Più intrigante è il materiale relativo a Israele. Stando alle intercettazioni, la leadership del Mossad, l’agenzia di intelligence straniera israeliana, avrebbe incoraggiato i membri delle agenzie di spionaggio e i cittadini a protestare contro i piani di revisione giudiziaria del governo.
I dati raccolti sulla Russia (e gruppo Wagner)
Gli Stati Uniti sarebbero penetrati nelle forze militari russe e nel gruppo Wagner molto più di quanto si pensasse in precedenza. I documenti fanno anche riferimento a dettagli sulla pianificazione interna del GRU, l’agenzia di intelligence militare russa. Gran parte delle informazioni sui movimenti delle truppe russe sarebbero state raccolte attraverso fonti umane che ora potrebbero essere a rischio.
Un altro paper dimostrerebbe come le spie statunitensi sarebbero state in grado di spiare ufficiali dell’intelligence russa che si vantavano di aver convinto gli Emirati Arabi Uniti ricchi di petrolio “a lavorare insieme contro le agenzie di intelligence statunitensi e britanniche”.
Le linee rosse della Cina
Tra i materiali diffusi sarebbe presente un’analisi della posizione della Cina in relazione alla guerra in Ucraina, a seguito del recente vertice di Mosca tra Vladimir Putin e Xi Jinping, comprese quelle che sarebbero probabilmente le linee rosse di Pechino in relazione all’invio di armi alla Russia. Un documento suggerisce che un attacco ucraino contro Mosca con armi della Nato potrebbe coinvolgere Pechino nel conflitto.
La rete delle armi e la guerra: i casi di Serbia ed Egitto
Secondo un altro documento del Pentagono, datato 2 marzo, la Serbia, che ha rifiutato di sanzionare la Russia per il conflitto ucraino, avrebbe accettato di fornire armi a Kiev e potrebbe averle già inviate. Belgrado avrebbe inoltre rifiutato di fornire addestramento alle forze ucraine.
Un documento trapelato, datato 17 febbraio, sembrerebbe dimostrare il fatto che l’Egitto intenda fornire alla Russia razzi e munizioni. Secondo la fuga di notizie, il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi avrebbe incaricato i suoi funzionari di mantenere segrete la produzione e la spedizione “per evitare problemi con l’Occidente”.
Le forniture militari a Kiev: le pressioni su Israele e Corea
Gli Stati Uniti ritengono che Israele possa essere spinto o persuaso a cambiare la sua posizione sull’Ucraina e a fornire a Kiev “aiuti letali”. Un documento delinea quattro scenari che potrebbero convincere il governo israeliano a fornire materiale militare difensivo e offensivo all’Ucraina.
Il più plausibile coinciderebbe con l’utilizzo da parte di Tel Aviv del “modello turco“, che vedrebbe Israele vendere sistemi di difesa missilistica a Kiev attraverso una terza parte, chiedendo, di pari passo e pubblicamente, la fine del conflitto e offrendo servizi di mediazione.
Un altro documento fornisce dettagli di presunte discussioni interne avvenute tra i massimi collaboratori del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. Gli Stati Uniti avrebbero esercitato pressioni su Seul per costringere il Paese asiatico a fornire a Washington proiettili di artiglieria da inviare in Ucraina.
I leak sulla Corea del Nord
C’è spazio anche per la Corea del Nord, o meglio per alcune analisi relative ai test missilistici di Pyongyang. Pare, inoltre, che gli analisti dell’intelligence statunitense ritengano che una valutazione su una recente parata militare nordcoreana possa aver sopravvalutato la minaccia incarnata dai missili balistici intercontinentali (Icbm) a disposizione di Kim Jong Un.
Le incognite su Brasile e Africa
Un paper contiene informazioni relative ad un presunto piano dei funzionari brasiliani di visitare Mosca ad aprile per discutere un piano di mediazione in Ucraina.
Per quanto riguarda l’Africa, i documenti contengono una valutazione secondo cui la Francia probabilmente riscontrerà difficoltà a raggiungere gli obiettivi di sicurezza nell’Africa occidentale e centrale.
FONTE: https://it.insideover.com/difesa/tutti-i-documenti-top-secret-sottratti-al-pentagono.html
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