Dopo una battaglia legale durata quattro anni è stata emessa una sentenza storica che riconosce il diritto delle persone disabili a non essere discriminate durante la fruizione di un concerto. L’importanza di tale sentenza risiede nel fatto che si tratta della prima volta in cui viene messo nero su bianco dalla legge che i soggetti disabili subiscono delle discriminazioni nella fruizione di spettacoli pubblici. A portare avanti la lotta è stata Sofia Righetti, campionessa di sci alpino paralimpico, la quale nel 2019 ha intentato una causa contro la Fondazione Arena di Verona, la controllata Arena di Verona s.r.l.. e Vivo Concerti s.r.l. per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità: la collocazione dei posti loro destinati nella platea, infatti, rende di fatto impossibile fruire degli spettacoli nel momento in cui le altre persone si alzano per ballare. «È una vittoria non solo mia, ma di tutti noi, e posso dire che giustizia è stata fatta» ha dichiarato Righetti sui propri social, «L’Arena finalmente diventerà accessibile a tutti gli spettatori con disabilità a cui sono stati sottratti i soldi del biglietto per non vedere nulla e che sono stati presi in giro per anni».
Quattro anni fa l’atleta si era recata all’Arena di Verona per assistere ad un concerto di extra-lirica, ma non era riuscita ad assistervi per via delle «postazioni per le persone disabili messe dietro alla gente in piedi». Al danno oggettivo ed economico si era aggiunto anche il danno morale, nel momento in cui, come racconta l’atleta stessa, alla richiesta del rimborso presentata a Vivo Concerti l’azienda aveva risposto «in modo paternalistico che non dovevo sentirmi discriminata». Per questo motivo ora le società dovranno risarcire i danni morali (quantificati in 3500 euro) e realizzare, entro il 31 dicembre prossimo, una pedana rialzata da collocare all’interno dell’anfiteatro, in modo che alle persone con disabilità possano essere assegnate postazioni adeguate. A vigilare sulla realizzazione dell’opera sarà l’avvocato stesso di Righetti, dell’Associazione Luca Coscioni, la quale ha fornito assistenza legale all’atleta per tutto il processo. I legali dell’associazione hanno tuttavia dichiarato di essere «consapevoli che il problema della fruibilità dei concerti per le persone con disabilità non è circoscritto solo all’Arena di Verona, ma è esteso su tutto il territorio nazionale», motivo per il quale tale sentenza costituisce un precedente legale fondamentale.
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