Macron prova a recuperare terreno: il patto tra Francia e Spagna

gen 20, 2023 0 comments


Di Lorenzo Vita

La firma del Trattato di amicizia tra Francia e Spagna segna un passaggio non secondario nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi, e rappresenta un’ulteriore chiave per comprendere l’attuale strategia diplomatica di Emmanuel Macron.

Il trattato, non troppo diverso da quello del Quirinale tra Italia e Francia, viene letto da Parigi e Madrid in ottiche diverse ma sostanzialmente complementari.

Per il governo spagnolo, si tratta sostanzialmente di un atto che ha il sapore di ricucire due ferite che di recente avevano indebolito le (pur ottime) relazioni con il vicino oltre i Pirenei. Il trattato del Quirinale aveva cristallizzato quella sensazione da “seconda linea” che ha caratterizzato per molto tempo la politica spagnola, che cerca insistente di entrare nel ristretto club dei “grandi” dell’Unione europea ma soffre la presenza dell’Italia sul fronte meridionale e l’incapacità di essere al centro dello scacchiere euro-atlantico. Mentre negli ultimi mesi, il freno tirato dall’Eliseo sul gasdotto Midcat, che avrebbe, di fatto, trasportato il gas algerino in Germania attraverso il territorio iberico e francese, aveva fatto suonare un certo allarme a Madrid e la pressione di Olaf Scholz e Pedro Sanchez su Macron.

Per la Francia, invece, questo accordo rientra perfettamente nella logica di rafforzamento delle relazioni bilaterali all’interno del quadro europeo voluta dal capo dell’Eliseo e che ha avuto come inizio il trattato di Aquisgrana con la Germania. Macron cerca con insistenza il rafforzamento dei rapporti con i Paesi limitrofi e con le forze più importanti dell’Unione europea per due ragioni. Da un lato, provare a bilanciare una Germania che, pur fragile, appare comunque in grado di giocare un ruolo di grande peso all’interno del continente. Dall’altro lato, Macron in questo momento appare non soltanto più solo e indebolito sul piano interno ed esterno, ma anche profondamente ferito nell’orgoglio di una leadership europea che vede sempre più lontana. Il rinnovato vento atlantico sull’Europa e le evidenti difficoltà mostrate sul piano internazionale (con fallimento dall’Africa al fronte orientale) hanno scalfito l’immagine del capo dell’Eliseo come possibile guida di una Europa a trazione francese, o al più franco-tedesca. E la paventata autonomia strategica agognata soprattutto da Macron (ricordiamo la “morte cerebrale della Nato” evocata dallo stesso presidente francese) si è al momento ridotta a poco di un miraggio anche nel dibattito interno.

Rinnovare gli accordi bilaterali e quindi la proiezione europea di Parigi aiuta Macron soprattutto nel riprendere discorsi che la guerra in Ucraina ha fermato o comunque reso non prioritari. C’è il settore della difesa comune europea, su cui Francia e Spagna si accordano per un maggiore coordinamento. Idem per la politica estera, in cui Madrid e Parigi segnalano una sinergia e uno scambio continui prima dei grandi vertici. E oltre a questioni più puramente bilaterali come il controllo delle frontiere e i collegamenti tra i due Stati o settori culturali ed economici, interessante anche il fronte energetico, dove si ricorda che a dicembre è stato approvato l’accordo tra Spagna, Portogallo e Francia il condotto sottomarino che collegherà entro il 2030 Barcellona e Marsiglia trasportando idrogeno. E che rappresenta la risposta “verde” allo stop parigino del gasdotto Midcat.

E al netto dei temi strategici, per Pedro Sanchez quanto per il suo alleato francese esiste anche un ulteriore nodo da non sottovalutare: quello politico. Nonostante il cancelliere tedesco Scholz sia un leader del centrosinistra europeo, la rotta impostata dal suo governo non è esattamente in linea con quella pensata all’Eliseo e alla Moncloa. Berlino mantiene una politica autonoma sotto diversi profili, sapendo di giocare un ruolo diverso nel panorama europeo, e lo si è visto anche nella questione del patto sui rifugiati con l’Italia dove ha detto “no” alla richiesta di Macron di isolare l’Italia. E dopo la vittoria del centrodestra in Italia, attualmente i governi francese e spagnolo sono gli unici ad avere una visione simile, per quanto non identica, su molti punti. Non è un caso che il quotidiano iberico El Pais abbia parlato di “alleanza europeista” in un “momento critico per l’Europa”. Un segnale interessante che conferma la saldatura politica e ideologica tra due leader che oggi non sembrano avere il vento in poppa ma che cercano di riportare l’Ue su determinati binari cercando di riconquistare posizioni e leadership.

FONTE: https://insideover.ilgiornale.it/politica/macron-prova-a-recuperare-terreno-il-patto-tra-francia-e-spagna.html

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