Risultati da festeggiare e soprattutto da raccontare… Ecco il perché dell’uscita del libro, ordinabile da lunedì 12 dal suo sito.
Ma scopriamone di più, grazie alle parole dell’artista stesso.
Tutto nasce molto prima di 30 anni fa, da una passione innata come il talento che la muove: “La passione c’è sempre stata, già a 5 o 6 anni la sera disegnavo, sulla mia scrivania bianca, e ogni sera facevo un nuovo disegno. Li ho conservati tutti, in una cartella che ho sempre con me; mostrano la crescita nello stile, nelle tecniche, da pennarelli, matite, a tempere all’acrilico su tela.”
Presto si accorge che la sua strada professionale è proprio nell’arte, che applica in contesti davvero diversi: fino al 2000 i suoi dipinti hanno illustrato copertine di testate nazionali sportive e dello spettacolo; poi, negli anni ’90, l’incontro col mondo dell’infanzia gestendo i laboratori d’arte al Parco Gianni Rodari e come disegnatore ufficiale della trasmissione televisiva “Solletico” (Rai 1); e ancora l’altro incontro fondamentale, quello col mare, quando nel 2007 e 2008 viene chiamato a dipingere i murales al Georgia Aquarium di Atlanta (USA), l’acquario più grande del mondo, che gli vale visibilità mediatica internazionale, e l’ammirazione di oltre 3 milioni di visitatori all’anno.
La svolta avviene nel 2011-2012, quando l’ospedale il Policlinico Gemelli di Roma lo chiama per decorare un corridoio del reparto di radioterapia oncologica. Il riscontro ottenuto diventa motivo di ispirazione alla creazione del progetto OSPEDALI DIPINTI, che nasce ufficialmente 10 anni fa.
OSPEDALI DIPINTI è un progetto artistico attraverso il quale da ormai dieci anni Silvio Irilli veste di colore e sorrisi i reparti, soprattutto di pediatria, degli ospedali italiani, a disposizione di Onlus, Fondazioni e privati che vogliono donare reparti dipinti a tema per strutture ospedaliere.
Da sempre uno dei concetti fondamentali per la realizzazione delle opere è quello di non far spendere denaro agli ospedali e alla Sanità, perché è il contributo delle persone, la collaborazione di Onlus, sponsor e delle aziende locali a far realizzare un sogno tutto a colori nei reparti: “Questa è stata la prima regola che ho voluto stabilire nel progetto. Conosciamo le difficoltà della sanità e io credo che i fondi pubblici, quelli delle tasse dei cittadini, debbano essere investiti per rinnovare le strutture ospedaliere, per la ricerca, per il personale, per i medici… Quindi questo progetto voglio che sia portato dall’esterno, come se si formasse una grande squadra di persone e di aziende locali che vogliono contribuire, che vogliono stare vicino ai pazienti ed essere al fianco dei medici per un nuovo approccio di accoglienza verso, appunto, i pazienti.”
Pazienti che sono a volte adulti, per i quali realizza opere a tema realistico-paesaggistico tematiche come se in quel momento il paziente diventasse un turista che entra nella storia del suo territorio, ma soprattutto bambini, per i quali il lavoro è soprattutto emozionale. “Le esperienze professionali coi più piccoli mi ha fatto notare e capire le loro reazioni e le loro emozioni, quello che poteva essere interessante da vedere per loro… Io ora faccio questo, cerco di rivivere la parte di bambino che è in me e di metterla a disposizione loro, cercando di creare quegli ambienti che loro vorrebbero vedere e sognare, e con cui vorrebbero interagire.”
Nei reparti pediatrici i temi più richiesti sono legati alla bellezza e solarità della natura, quindi boschi incantati e soprattutto i più colorati fondali marini: “Io penso – questa è un po’ una mia filosofia - che senza l’acqua non ci sarebbe la vita, e che nell’acqua c’è una vita meravigliosa con i sorrisi dei delfini, la calma delle tartarughe, i colori dei pesci e dei coralli… Sono soggetti e scenari che fanno sognare bambini ma anche adulti, che siano i familiari dei piccoli pazienti o il personale sanitario che lotta per farli guarire.”
Gli interventi realizzati da OSPEDALI DIPINTI partono da una chiamata. “A chiamarmi a volte sono i primari dei reparti, che mi contattano perché desiderano sempre più spesso umanizzare la loro struttura per migliorarne la fruizione da parte di tutti. Ma il progetto viene comunque preso poi in carico dalle associazioni o dalle fondazioni che nell’ospedale operano: sono loro a donare l’intervento, sono loro a finanziarlo, a volte anche con campagne di raccolta fondi, a cui rispondono semplici privati ma anche le aziende, sia locali che multinazionali.”
Dopo la chiamata si parte con la progettazione. “Io lavoro un po’ come fa un sarto. Le opere non vengono dipinte direttamente nei reparti, per ovvi motivi: non posso bloccare o ostacolare la vita di un reparto… Così vengono prese tutte le misure, e le opere vengono realizzate in studio, e quindi stampate su prodotti certificati. Questa è la “magia” di questo progetto: non è invasivo, non disturba, non sporca, e consente anche al reparto di rimanere operativo. E soprattutto, come per magia, se la mattina le pareti sono bianche la sera sono totalmente trasformate.”
Questo approccio pratico e creativo insieme si è rivelato vincente, tanto che dalla nascita di OSPEDALI DIPINTI a oggi sono più di 20 gli ospedali raggiunti da un intervento artistico di Silvio Irilli, e sono oltre 6300 i m2 di superficie (pareti ma anche soffitti e pavimenti) trasformati in mondi da favola. Il primo progetto resta ovviamente quello più importante per la storia del progetto perché da lì è nato tutto: “Tutti gli interventi hanno un significato particolare, ma credo che il primo grande progetto della radioterapia oncologica del policlinico Gemelli di Roma, che ha preso poi il nome di “Gemelli Art” e che è stato presentato alla stampa internazionale con oltre 1300m2 decorati, i bunker tematizzati, mi abbia permesso di portare una visione totalmente nuova di accoglienza al paziente. Le proporzioni dell’intervento, i successivi riscontri da parte dei pazienti ne fanno un progetto speciale, che ha dato il lancio, il via al progetto di OSPEDALI DIPINTI.”
Un progetto innovativo e senza confini, che speriamo arrivi presto a varcare i confini nazionali. Intanto, Silvio Irilli porta con sé la soddisfazione di esser stato ringraziato anche dal Presidente Mattarella, ed è stato lodato da un guru del neuromarketing come Martin Lindström (citato dal TIME nel 2009 come “una delle 100 persone più influenti al mondo”), ma di chi è stato il “grazie” che lo ha più emozionato? “Io credo senza dubbio che il grazie più emozionante è sempre quello dei bambini, dei pazienti, dei genitori dei bambini, che trovano un qualcosa che non si aspettano nel reparto e che soprattutto scoprono quanto sia veramente utile trasmettere un’emozione con queste ambientazioni. È molto gratificante anche perché è vero che sulle opere c’è la mia firma, ma la firma più importante è quella di tutte le associazioni, tutte le aziende, tutte le persone che hanno contribuito in questi dieci anni a fare in modo che OSPEDALI DIPINTI arrivasse nei reparti in giro per gli ospedali d’Italia. Questa è la parte che mi gratifica di più perché ogni volta, per ogni intervento, si è formata una grande squadra, unita per cercare di raggiungere un obiettivo.”
E ora un libro per raccontare per parole e soprattutto immagini questa meravigliosa avventura lunga tre decenni. “Dopo un percorso così lungo, fatto sia di tante situazioni positive ma anche di ostacoli che ho trovato lungo la strada, ho pensato che fosse giunto il momento di fermarsi un attimo e fare un “riassunto delle puntate precedenti”, un viaggio nel tempo, ripercorrendo le varie tappe di OSPEDALI DIPINTI e trasmettere cosa c’è dietro un progetto artistico come questo. Spero anche che ciò possa essere da stimolo per gli adolescenti di oggi, che hanno sempre meno punti di riferimento, e che possa trasmettere la gioia per la vita ma anche il grande spirito di sacrificio che bisogna avere per realizzare un sogno come questo.”
OSPEDALI DIPINTI di Silvio Irilli
www.ospedalidipinti.it - www.facebook.com/
Ufficio stampa: CASI UMANI
Paola Conforti
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