Fa discutere la decisione del dipartimento di Giustizia americano di opporsi alla pubblicazione dell’affidavit che ha accompagnato il mandato di perquisizione della residenza di Mar-a-Lago da parte dell’Fbi. Ira dell’ex Presidente Donald Trump, che ha usato il suo profilo sul social Truth per chiedere il rilascio immediato della dichiarazione giurata utilizzata per giustificare il raid. “Non c’è modo di giustificare il raid senza preavviso di Mar-a-Lago”, ha scritto l’ex presidente su Truth Social. “È la residenza del 45° Presidente degli Stati Uniti (che ha ottenuto più voti, di gran lunga, di qualsiasi Presidente in carica nella storia del nostro Paese!)”.
Trump ha fatto inoltre riferimento anche ad “agenti dell’Fbi armati di pistola” e “al dipartimento di ‘Giustizia'” nel suo post. “Nell’interesse della trasparenza, chiedo l’immediato rilascio dell’affidavit relativo a questa orribile e scioccante effrazione”, ha continuato il magnate. “Inoltre, il giudice di questo caso dovrebbe essere ricusato!”. Nei giorni scorsi l’ex Presidente aveva accusato i federali di avergli sottratto i suoi passaporti, che nel frattempo gli sarebbero stati restituiti. “Grazie! Sfortunatamente, quando hanno fatto irruzione nella mia casa, Mar-a-Lago, 8 giorni fa, hanno semplicemente aperto le braccia e hanno afferrato tutto ciò che vedevano, proprio come farebbe un criminale comune”, ha scritto Trump in un post su Truth Social. “Questo non dovrebbe accadere in America!”. Nonostante l’opposizione al rilascio dell’affidavit, il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che non bloccherà la pubblicazione di altri documenti relativi al raid dell’Fbi a Mar-a-Lago.
Domani in programma l’udienza
Sulla pubblicazione dell’affidavit si pronuncerà domani, giovedì 18 agosto, in Florida, il giudice Bruce Reinhart, che come rivela Fox News ha programmato un’udienza in merito alla pubblicazione dei documenti dell’Fbi relativi al raid della scorsa settimana nella lussuosa villa dell’ex presidente Trump. L’udienza si terrà nella divisione di West Palm Beach. Reinhart discuterà con l’accusa e il team legale di Trump la mozione per desecretare il materiale e gli allegati del mandato di perquisizione: l’affidavit che accompagna il mandato di perquisizione probabilmente è incluso in quel materiale. Le organizzazioni dei media chiedono a Reinhart di rendere nota la dichiarazione giurata, nonostante le obiezioni del dipartimento di giustizia. Reinhart non si è ancora pronunciato sulla questione, sulla quale prenderà una decisione domani.
Cosa non torna nel raid dell’Fbi
Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, Donald Trump è indagato dal’Fbi per spionaggio. L’ex Presidente è accusato di aver occultato, distrutto o rimosso documenti classificati. Dopo ore di indiscrezioni da parte dei principali media americani la desecretazione del mandato di perquisizione dell’Fbi della residenza dell’ex presidente in Florida. In particolare, secondo il Washington Post, nella perquisizione condotta presso la residenza dell’ex presidente americano Donald Trump in Florida l’Fbi cercava documenti segreti sulle armi nucleari. Inoltre, tra i documenti classificati che l’ex Presidente avrebbe portato via dalla Casa Bianca, ci sarebbero anche dei documenti riguardanti il presidente francese Emmanuel Macron.
Le modalità del raid dell’Fbi hanno destato non poche perplessità. Alan Dershowitz, giurista e per decenni docente presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Harvard, nonché avvocato di Donald Trump nel processo di impeachment, ha posto non pochi dubbi rispetto al modus operandi dell’Fbi e del dipartimento di Giustizia. “La decisione del dipartimento di Giustizia di condurre un raid mattutino su vasta scala nella casa di Mar-a-Lago dell’ex presidente Trump non sembra giustificata, sulla base di ciò che sappiamo al momento” afferma il noto accademico. “Se è vero che la base del raid è stata la presunta rimozione da parte dell’ex presidente di materiale riservato dalla Casa Bianca, ciò costituirebbe un doppio standard di giustizia”. Durissimo Tucker Carlson, noto anchroman di Fox News: “Abbiamo avuto alcuni giorni per rifletterci e abbiamo concluso che nessuna persona onesta poteva credere che il raid a casa di Donald Trump fosse un atto legittimo delle forze dell’ordine. Non lo era. E anche l’amministrazione Biden non si è davvero degnata di fingere il contrario”.
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