L'attentato a Darya Dughina è stato un brutale atto di natura terroristica e ciò, sia chiaro, va detto a prescindere dalle idee espresse dai Dugin.
Aleksandr Dugin, possibile target principale dell'attentato, è notoriamente un filosofo, analista e ideologo che ha certamente rilasciato diverse dichiarazioni controverse e discutibili ma, tuttavia, un pensatore lo si deve combattere nell'ambito della "battaglia culturale" e non può o deve essere un target militare.
La Dughina, nota anche come "Daria Platanova", era un'opinionista, giornalista e analista di cui si sono ricordate certe altrettanto discutibili prese di posizione recenti sulla guerra in Ucraina ma, ripeto, ciò non può essere considerato come una giustificazione per un atto criminoso di tal portata.
Inoltre, una volta per tutte e al di là della reale matrice dell'attacco, le modalità dell'attentato hanno smascherato la teoria che riteneva il pensatore neo-eurasiatista come il potentissimo "ideologo di Putin", vista la relativa facilità del bersaglio o la mancanza di guardie del corpo.
La verità è che i Dugin hanno sviluppato diversi legami con determinati apparati(servizi, culturali o diplomatici) russi e hanno costruito un network relativamente influente a livello europeo e globale, specialmente nell'area sovranista e populista di destra ma il pensiero dei Dugin, alquanto più ampio rispetto al semplice "putinismo", godeva in fin dei conti di maggiore notorietà in determinati paesi occidentali piuttosto che nella stessa Russia.
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