Una rivincita per l’ex presidente della Bolivia, Evo Morales. Il tribunale di La Paz, la capitale boliviana, ha infatti condannato in primo grado a 10 anni di reclusione Jeanine Áñez, presidente ad interim della Bolivia dal 12 novembre 2019 fino all’8 novembre 2020.
Secondo il tribunale quello che portò la Áñez al potere fu un vero e proprio “colpo di Stato”. Il 20 ottobre 2019 si tennero in Bolivia le elezioni presidenziali che videro vincitore Evo Morales, già presidente dal gennaio 2006. Il voto fu duramente contestato dall’opposizione e da parti della società civile a tal punto che si registrarono scontri di piazza in tutto il Paese.
Morales, anche su pressione dell’esercito, fu costretto all’esilio, prima in Messico e poi in Argentina. Il 12 novembre 2019 si insediò il governo provvisorio fino alle elezioni del 2020. La presidenza di Áñez non tardò a provocare proteste tra i sostenitori di Morales con conseguenze tragiche, come quelle Senkata e Sacaba nel 2019, dove complessivamente furono uccisi 36 manifestanti anti-governativi.
La presidente Áñez, appartenente al Movimento democratico sociale, partito neoliberista e conservatore, si è distinta per un approccio molto duro nei confronti delle precedenti politiche adottate da Evo Morales in Bolivia. La difesa della presidente ad interim ha ribadito che la donna non ha mai cercato il potere ma che ha agito solo per il bene del Paese, cosa che però non ha convinto i giudici.
La difesa ha ribadito che farà appello contro la decisione del tribunale di La Paz. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno riconosciuto i balzi sociali ed economici compiuti dalla Bolivia sotto la guida di Morales. Il PIL del paese è cresciuto in media del 4,8% all’anno dal 2004 al 2017, mentre la percentuale della popolazione in condizioni di povertà estrema è stata più che dimezzata, da circa il 36% al 17% durante lo stesso periodo.
Nel 2010, la Banca Mondiale ha cambiato la classificazione della Bolivia da “reddito basso” a “reddito medio-basso” dopo che il Paese ha superato la soglia di 1100 dollari di reddito nazionale pro capite per lo status di reddito medio.
Allora come ha fatto Morales a trasformare uno dei paesi più poveri del Sud America? Secondo Antonio Bojanic, un economista boliviano che insegna all’Università di Tulane, la risposta è semplice: politiche economiche che promuovono una crescita costante e investimenti del governo nella spesa sociale.
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