ALLARME SICCITÀ: 125 COMUNI VERSO IL RAZIONAMENTO

giu 16, 2022 0 comments


Di Elisabetta Barbadoro

In Italia è allarme siccità: 125 Comuni tra Piemonte e Lombardia stanno predisponendo il razionamento dell’acqua. L’emergenza idrica in corso ha portato infatti alla richiesta, da parte di alcune aziende aderenti a Utilitalia, che gestisce il servizio, di interrompere o limitare l’erogazione di acqua corrente nei territori della valle del Po.

La secca del Po

Il maggiore fiume italiano infatti è in secca da giorni. Secondo l’osservatorio che ne monitora i livelli è la peggiore crisi da 70 anni a questa parte, al punto che vari Comuni hanno già dato seguito, con recenti ordinanze, alla richiesta di razionamento: con lo stop al servizio durante le ore notturne o una riduzione della pressione. I comuni interessati sono 100 in Piemonte e 25 nella provincia di Bergamo. Le conseguenze della grave crisi idrica che si sta delineando, oltre ai disagi per i cittadini, si abbattono su agricoltura ed energia.

I danni all’agricoltura

La valle del Po è l’area più estesa del Paese deputata alla produzione agricolaMeuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po, ha chiesto di limitare i prelievi d’acqua per l’irrigazione, con inevitabili danni sui raccoltiColdiretti stima già una perdita di un miliardo di euro. Nei territori maggiormente interessati, dal Piemonte alla bergamasca fino al ferrarese, i problemi derivano dalle piogge troppo scarse, insufficienti a riempire i bacini, e dall’aumento delle temperature: i ghiacciai sono in esaurimento e i venti particolarmente caldi seccano i terreni in maniera quasi irreparabile.

Verso lo stato di calamità naturale

L’assessore piemontese Matteo Marnati si è detto pronto a chiedere, dalla prossima settimana, lo stato di calamità, con l’allerta che dovrebbe passare da arancione a rosso. In undici comuni tra Torino e Cuneo sono arrivati carichi d’acqua con le autobotti. Tra il Verbano e il Novarese da febbraio ad oggi sono stati realizzati oltre mille interventi di approvvigionamento.

In pericolo anche le centrali idroelettriche

Oltre all’agricoltura e all’uso civile, gravi conseguenze riguardano anche la produzione energetica: le centrali elettriche a ciclo combinato sono in sofferenza a causa della scarsità di acqua per gli impianti di raffreddamento. A Ostiglia, nel mantovano, è già stato spento un gruppo di funzionamento su tre nell’impianto produttivo; vicino al limite è anche la centrale di Sermide, sempre nel mantovano, dove restano ancora pochi centimetri di margine sul Po prima che venga disposta l’interruzione. La prossima riunione dell’Autorità distrettuale del fiume Po si terrà il 21 giugno.

Le criticità non si fermano però ai bacini del nord italia: l’emergenza si sta estendendo al centro: con un preoccupante calo dei livelli dei fiumi di Toscana, Marche Lazio.

Le previsioni dei climatologi per le prossime settimane sono allarmanti, sembra che quella alle porte possa essere definita “l’estate dei razionamenti d’acqua”.

FONTE:https://www.byoblu.com/2022/06/16/allarme-siccita-razionamento/

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