Grandi manovre nel mondo dei complottisti. Il movimento QAnon, con il suo vasto seguito americano ed europeo, sta diventando sempre più smaccatamente filo-russo ed anche (ed è questa la novità vera) filo-cinese. Mentre, in Russia, a quanto pare, QAnon sta iniziando a passare alla dissidenza contro Vladimir Putin.
Non c’è nulla di più impalpabile dei movimenti nati online, di QAnon in particolare: ognuno ha un’esperienza diversa e può trarre conclusioni opposte anche riguardo lo stesso fenomeno. I Repubblicani, anche nelle prossime elezioni di novembre, non potranno alienarsi questo popolo in crescita. Benché sia sempre un rischio: chi si avvicina troppo, rilanciandone i post (come Marjorie Taylor Greene), viene etichettato e additato con l’accusa infamante di far parte della setta.
Per chi non lo sapesse, QAnon nasce nel 2017 da un misterioso account su un social network di nicchia, 4chan. “Anon” è l’abbreviazione di “anonimo” e negli anni a cavallo fra le primarie del 2016 e l’elezione di Donald Trump, erano già comparsi diversi personaggi che si spacciavano come fonti anonime dell’Fbi (FbiAnon) e della Cia (CiaAnon), soprattutto per screditare candidati avversari e in particolar modo Hillary Clinton. Per motivi che esulano dalla razionalità umana, uno di questi “Anon”, QAnon ha spopolato. È un utente, o un gruppo di utenti, di 4chan che si è presentato come un ufficiale con accesso alle informazioni più riservate in assoluto e dunque avrebbe rivelato agli utenti del social, l’esistenza di una guerra segreta all’interno dello Stato americano. Il seguito si è ingrandito, da 4chan è approdato a canali YouTube e da lì al grande mondo dei social network più grandi. E infine nel mondo reale: ad irrompere nel Campidoglio il 6 gennaio 2021 erano soprattutto i manifestanti di QAnon.
Ricalca, a dire il vero, quelle che sono sempre state le teorie cospirative di estrema destra e per questo è stato in grado di risvegliare antiche paure: la democrazia è solo una facciata, il potere reale è nelle mani di uno “Stato profondo”, lo Stato profondo è composto dai “cappelli neri”, soprattutto dall’alta finanza, dai politici (Democratici) loro esecutori e dai suoi intellettuali di corte (soprattutto Hollywood) e per entrare in questo gotha… devi essere pedofilo e adoratore di Satana. Trump è invece l’uomo della provvidenza che può liberare gli americani da questa tirannia occulta.
Anche al di fuori di questo microcosmo si trovano argomenti analoghi. A furia di circolare, da 4chan a YouTube, da YouTube alle pagine Facebook e da queste a una miriade di canali Telegram, certe tesi diventano addirittura “senso comune”. QAnon, in sé, è però diventata una setta online. Non c’è una gerarchia, una sede fisica, un’opera di proselitismo classica. Ma resta il senso dell’iniziazione, alla “vera verità” e c’è un testo sacro, costituito dai post di Q, che sono una rivelazione, anche se sono talmente criptici che vanno interpretati. C’è infine un Messia, che non è Trump, bensì John F. Kennedy Jr., morto in un incidente aereo nel 1999, ma che, secondo i QAnon è ancora vivo, è pronto a vendicarsi degli assassini del padre (lo Stato profondo) e li arresterà tutti quando arriverà il momento del giudizio, chiamato The Storm, la tempesta.
Nei primi anni QAnon esprimeva posizioni fortemente nazionaliste americane, sia contro la Cina, sia contro la Russia. È semmai quando QAnon è approdato sui social network europei, dilagando soprattutto in Germania, che Putin è stato visto come un alleato, insieme a Trump, nella lotta contro lo “Stato profondo”. L’alleanza è diventata ancor più esplicita con l’invasione russa dell’Ucraina. Ci sono temi della propaganda russa rivolta all’Occidente che possono apparire quantomeno bizzarri e irricevibili, se non si conosce questa realtà online. Quando il filosofo Aleksandr Dugin dichiara che la politica russa è quella del “Grande Risveglio” da contrapporre al “Grande Reset” (voluto dallo Stato profondo), non si sta rivolgendo ai russi, bensì ad un pubblico che è abituato ad un linguaggio protestante evangelico americano e soprattutto a QAnon.
Anche quando la Russia lancia la tesi della presenza in Ucraina di laboratori chimici e biologici per la preparazione di armi biologiche di sterminio, usa un classico della propaganda sovietica/russa, ma lo adatta all’immaginario di QAnon e strizza l’occhio a quel mondo affermando che si tratti di laboratori gestiti, con la complicità di Joe Biden, dallo Stato profondo americano. Poi, sempre dall’Ucraina, dove è legale l’utero in affitto, verrebbe gestito, con lunghissimi tunnel sotterranei, il traffico dei bambini vittime dei pedofili dello Stato profondo.
La Cina è però la prima variabile impazzita in questo mondo di certezze. Se, negli anni di Trump, è sempre stata nemica e, anzi, parte integrante dello Stato profondo americano, perché mai Putin si è alleato con Pechino? Sta dunque nascendo una nuova tendenza di QAnon che individua in Xi Jinping un possibile “dissidente” del Partito Comunista Cinese che lavora insieme a Trump e a Putin contro lo Stato profondo.
Ma la seconda variabile impazzita è l’impatto che la guerra ha avuto sui QAnon russi. Infatti, fino allo scoppio della guerra, erano convinti che la propaganda sull’imminenza del conflitto fosse falsa. Ma quando l’Armata russa ha invaso veramente l’Ucraina, la setta ha incominciato ad assumere toni pacifisti. Pregano per la pace e invitano i russi a non seguire i media di Stato, per sapere la verità. “Caro Dio, salva la Russia e l’Ucraina”, pregavano gli amministratori del più grande canale Telegram russo di QAnon, chiedendo il perdono “per i nostri peccati”. I toni non sono cambiati nemmeno nei giorni successivi, a dimostrazione che si tratta di un movimento genuinamente anti-sistema, perché chi scrive certi contenuti, in Russia, rischia 15 anni di carcere. Talvolta i complottisti non sono frutto di un complotto di poteri forti.
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