USA E UCRAINA CHIEDONO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE PER PUTIN MA NON L’HANNO MAI RICONOSCIUTA

apr 8, 2022 0 comments


Di Antonio Amorosi

Nelle scorse ore il presidente Usa Joe Biden ha chiesto l’avvio di “un processo per crimini di guerra” nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, in relazione a “quello che sta accadendo a Bucha”, in Ucraina.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha detto all’Onu, in riferimento alle azioni delle truppe russe: “Vogliamo che la Corte penale internazionale garantisca che chi ha commesso crimini di guerra, paghi per quanto ha fatto”. E poi il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, qualche giorno fa a Rai 3: “I fatti di Bucha, di civili morti per strada, inermi, colpiti dall’esercito russo… sono crimini di guerra e noi nelle prossime ore aiuteremo l’UE a fornire alla Corte Penale Internazionale tutte le prove che servono per punire questi crimini di guerra che sono atroci”.

Ma siamo nella fuffa più totale, buona per i videodipendenti. Saremmo nel grottesco se il quadro non fosse così drammatico. Non basta occupare tutte le tv ed esercitare una propaganda capillare per deformare storia e regolamenti condivisi a livello mondiale. Proprio coloro che invocano la Corte Penale internazionale, USA e Ucraina, non vi hanno mai aderito. E neanche la Russia lo ha fatto, a dire il vero. Anche l’Ucraina, che ha firmato ma non ratificato lo Statuto della CPI, non può sottoporre dei casi al Procuratore della Corte, a norma dell’art. 14.

I due contendenti, Russia e Ucraina, si accusano a vicenda di propaganda e prove false. Così come è accaduto nella guerra del Donbass. I crimini di guerra anche lì avvennero da entrambe le due parti in conflitto, anche con prigionieri uccisi e torturati, come è scritto nei report di UNHCR, Onu e Amnesty International. In contesti di massa e tra Stati non esistono guerre giuste. Quando si scatenano portano sempre carichi di atrocità ed efferatezza.

Per questo motivo la comunità internazionale si è dotata della Corte Penale Internazionale (CPI) di uno strumento giuridico sovranazionale, sotto l’egida dell’Onu, che possa intervenire per punirne gli autori di crimini contro l’umanità.

Per aggirare il mancato riconoscimento della Corte di USA e Ucraina vi sarebbero due articoli, il 12 (3) dello Statuto e il 44 del Regolamento di procedure, che consentirebbero ad uno Stato che non riconosce la Corte di accettare la competenza della CPI, relativamente ai crimini internazionali previsti dall’articolo 5. Parliamo di crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, con l’eccezione del crimine di aggressione, come ha spiegato in vari consessi e con grande precisione Cuno Tarfusser, giudice dal 2009 al 2019 e vice presidente proprio della Corte Penale Internazionale dal 2012 al 2015.

Qui abbiamo però un altro problema non da poco. La CPI ha tutti i poteri di un’autorità giudiziaria internazionale ma deve agire su mandato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Lo Statuto delle Nazioni Unite”, spiega l’ONU, “affida al Consiglio di Sicurezza la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”. Le decisioni del Consiglio di Sicurezza richiedono il voto positivo di nove membri ma basta il voto contrario di uno dei membri permanenti, per annullare la decisione. La Russia è un membro permanente.

L’organismo è per questo un’arma spuntata poiché le accuse USA e dell’Ucraina riguardano proprio la Russia che ha il diritto di veto ed esprimerlo negando la possibilità del mandato.
Ora se l’invocare la Corte Penale Internazionale è solo parte di una strategia mediatica anche abbastanza puerile resta la domanda
perché gli USA non riconoscono Corte Penale Internazionale?

A detta degli americani poiché una Corte con tali caratteristiche violerebbe la Costituzione USA. In sostanza nessun governo americano permette ad organismi internazionali di giudicare i propri cittadini. E nessun presidente USA che voglia essere rieletto può permettere che i propri militari vengano giudicati da un tribunale internazionale.
Altrimenti avremmo altri giudizi su fronti ben più complessi dell’Ucraina

“Da 20 anni gli Usa uccidono civili in Afghanistan, Pakistan, Siria e Somalia, trincerandosi dietro la ‘guerra al terrore’ e restando impuniti.”, ha dichiarato nell’agosto 2021 Paul O’Brien, direttore generale di Amnesty International Usa, “ non sappiamo quanti civili siano stati uccisi in questo modo, in Afghanistan e altrove.

È incredibile che l’amministrazione Biden continui a portare avanti il programma di attacchi coi droni circondandolo col segreto. Gli Usa hanno il dovere, di fronte ai familiari delle persone uccise il 29 agosto, di ammettere le loro responsabilità, indagare e fornire riparazione”. Dello stesso avviso anche gli italiani di Peacelink: “I venti anni di atrocità in Afghanistan e a Guantanamo provano che gli USA e l’UE non sono democrazie compiute. In nome della lotta al terrorismo hanno fatto strage di innocenti e, invece che moltiplicare soluzioni di pace stanno progressivamente aumentando i loro finanziamenti al settore militare”. Parole di fuoco: “USA e l’UE non sono democrazie compiute”. Ma né Amnesty né Peacelink hanno un posto fisso in tv.

FONTE:-https://www.byoblu.com/2022/04/08/usa-e-ucraina-chiedono-la-corte-penale-internazionale-per-putin-ma-non-lhanno-mai-riconosciuta/

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