Nel parco protetto di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, in Toscana, sorgerà una nuova base militare, realizzata grazie ai fondi del Pnrr. Il decreto legge che ne autorizza la costruzione, datato 14 gennaio 2022, si compone di un solo articolo ed è firmato dal Presidente del consiglio Mario Draghi e dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Trattandosi di un’opera “destinata alla difesa nazionale” gode delle “misure di semplificazione procedurale”, che in sostanza privano il presidente del parco di qualsiasi possibilità di replica o veto. Passato in sordina sino alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 23 marzo scorso, il decreto ha suscitato non poche polemiche tra gli ambientalisti e dato origine a una interrogazione parlamentare.
Verrà realizzata grazie ai fondi del Pnrr la massiccia base militare che si ergerà nella zona di Coltano del parco protetto di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, un’area verde di 23 mila ettari. Ovvero, grazie ai fondi stanziati dalla Commissione europea per l’Italia per avviare la ripresa economica dopo la pandemia e che, come ricorda la deputata Yana Ehm, non prevedono, ad oggi, sussidi per le aree protette. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 marzo ma datato 14 gennaio (ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina), porta le firme del premier Draghi e del ministro della Difesa Guerini. Una settimana dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Governo decideva di portare le spese militari al 2% del PIL.
La base ospiterà il Gruppo intervento speciale, il 1° Reggimento dei Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e il Centro cinofili. Come spiega Angelo Mastrandrea ne L’Essenziale dell’8 aprile, il fatto che l’opera sia destinata a “procedura semplificata” implica che la realizzazione può avvenire anche in zone con vincoli ambientali, senza che sia necessario il consenso del parco per la concessione dell’autorizzazione paesaggistica. Il progetto, che prevede l’occupazione di 440 mila metri cubi, consta della costruzione di una pista per atterraggio elicotteri, 18 villette a schiera, 2 poligoni di tiro, caserme, infrastrutture di addestramento, magazzini, uffici, laboratori, mensa, infermeria, officine e un autolavaggio.
Prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale né Lorenzo Bani, presidente del parco, né la Regione Toscana erano a conoscenza del decreto, approvato in punta di piedi. Nel 2021, quando il progetto era stato proposto, la Regione aveva chiesto al parco un parere circa l’edificazione delle aree da presentare al Comipar, l’ente chiamato a decidere in materia di infrastrutture militari. All’interno di tale documento venivano presentate le diverse criticità del progetto, tra le quali l’eccessivo consumo di suolo in una “zona agricola di consumo ambientale” e l’elevata pericolosità alluvionale, con il concreto rischio di smottamenti, oltre agli “irreversibili” danni causati al territorio. Il giorno in cui avrebbe dovuto essere presentato, tuttavia, il piano era stato tolto dall’ordine del giorno e fino ad oggi nessuno ne aveva saputo più nulla.
La zona ha anche una fondamentale importanza legata alla presenza di un’elevata biodiversità, oltre a costituire un importante polo turistico grazie al proprio valore naturalistico e storico. Michele Imprenda, portavoce per le aree protette di Legambiente, ha dichiarato: «Questa cittadella militare sorgerà nel centro di un’area agricola, già tenuta medicea e poi regia, bonificata dalle aree palustri ai primi del Novecento, con fasce boscate originarie e piccoli poderi che ne fanno un paesaggio unico e un’oasi di ripopolamento faunistico. Qui nidificano rapaci sulla lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). I danni sarebbero gravissimi».
Il consigliere comunale di Pisa Auletta, di Diritti in comune, insieme a Una città in comune, Rifondazione comunista e Pisa possibile, ha annunciato una mobilitazione a partire dal 19 aprile per protestare contro la realizzazione dell’opera. Nel frattempo Yana Ehm, deputata di Manifesta (la nuova componente di sinistra alla Camera nata su iniziativa di alcuni ex M5S) presenterà un’interrogazione alla presidenza del Consiglio dei Ministri, per capire se altre strutture destinate ad uso militare siano state finanziate con i fondi del Pnrr.
«Deturpare l’area del parco e utilizzare parte dei fondi stanziati dal Pnrr per la costruzione di mega edifici a scopi militari rappresenta un penoso passo indietro per la regione Toscana e l’ennesima occasione persa per il governo dei migliori» denuncia Yana Ehm.
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