Eni ha chiuso un accordo quadro con con la società di Stato egiziana EGAS, già partner del gruppo italiano in numerosi progetti.
Il 13 aprile al Cairo il presidente di EGAS (Egyptian Natural Gas Holding Company) , Magdy Galal, e il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco si sono accordati per una massimizzazione della produzione di gas egiziano ed esportazioni di GNL ovvero il Gas Naturale Liquefatto.
In una nota il gigante italiano dell’energia fa sapere che le parti “hanno convenuto di valorizzare le riserve di gas egiziane aumentando le attività gestite congiuntamente, e identificando opportunità per massimizzare la produzione di gas a breve termine. Eni ottimizzerà inoltre le campagne esplorative nei blocchi esistenti e nelle aree di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo Orientale e del Deserto Occidentale. Questo accordo, insieme a quello firmato per il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta lo scorso anno, fornirà carichi di Gnl per volumi complessivi fino a 3 miliardi di metri cubi nel 2022 per il portafoglio Eni di gas naturale liquefatto diretto in Europa e in Italia”
Non è stato ancora specificato quanto di quei 3 miliardi di metri cubi sarà effettivamente destinato all’Italia. Il problema però è sempre lo stesso: l’infrastruttura. I rigassificatori non hanno molta capacità aggiuntiva. Attualmente in Italia ne sono in funzione tre che coprono il 20% del fabbisogno annuale di gas. Uno è sulla terra ferma e si trova a Panigaglia, in provincia di La Spezia, mentre gli altri due sono al largo e sono installati a Rovigo e a Livorno. A questi si dovrebbero aggiungere altre due navi rigassificatrici sulle quali sta trattando la Snam per l’acquisto e/o il noleggio.
Nel 2015 L’Eni ha effettuato una scoperta di gas naturale di rilevanza mondiale nell’offshore egiziano, che potrebbe rivelarsi il più grande rinvenimento d’idrocarburi mai effettuato nel mar Mediterraneo.
Il pozzo attraverso il quale è stata fatta la scoperta (Zohr 1X) è situato a 1.450 metri di profondità d’acqua nel permesso esplorativo Shorouk, a seguito di un accordo siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano e con la EGAS nell’ambito di una gara internazionale.
Da chiarire se Eni si preparerà a far arrivare in Italia anche il metano egiziano che estrae in società con Rosneft, la società amministrata dall’oligarca Igor Sechin, soprannominato il “Darth Vader” di Russia come il cattivone di Guerre stellari e attualmente sotto sanzioni dall’inizio di marzo.
FONTE:-https://www.byoblu.com/2022/04/14/gas-degitto-eni-firma-accordo-sul-gnl-ma-i-rigassificatori/
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