E, inconsapevolmente (ma non del tutto), lo fa per tutti noi europei. Almeno quelli che amano la libertà e il diritto sacrosanto dei popoli di scegliere liberamente il proprio destino. Nel resistere, sta mettendo in difficoltà l’aggressore che comincia a vivere il tema dell’impantanamento. Così si diceva ai miei tempi. E man mano che Putin non raccoglie il successo a mani basse come si aspettava di fare, potrebbe crescere la tentazione (non solo ovviamente negli aggrediti), di dargli una bella lezione, ridimensionando la farneticazione neo imperiale che sembra divorarlo. Non è un matto come si ha la tentazione di descriverlo semplificando ma è uno che potrebbe aver sbagliato la scelta tattica e quindi aver toppato sul piano strategico.
Che ci sia un po’ di confusione è dato anche dal particolare (così mi sembra) che la fanteria degli attaccanti si è ridotta a dover difendere i carri armati. E non viceversa. Questo sul campo a volte succede se non si sa esattamente in che rapporto stiano questi due strumenti bellici. E mi scuso se ho difficoltà a farmi capire o se sto interpretando male le poche immagini che riesco a vedere sbirciando nelle corrispondenze e basandomi sul numero di caduti russi di cui si parla. Un numero enorme per come doveva andare. Le donne e gli uomini del KGB, sentite a me, non solo hanno studiato poco o niente il pensatore complesso Sun Tzu, ma anche quelli che erano stati diligenti e avevano letto “l’Arte della guerra” ormai sono morti o non contano un ciufolo. Putin, ex KGB, comunque, sembra aver agito rimuovendo l’insegnamento primo del saggio: “La strategia senza tattica è la strada più lenta alla vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la sconfitta“.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://leorugens.wordpress.com/2022/03/08/il-popolo-ucraino-resiste-eroicamente/
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