Jean-Luc Brunel, ex capo di un’agenzia di modelle francese, è stato trovato impiccato nella sua cella nel carcere di La Santé, a Parigi, lo scorso 19 febbraio. La sua è solo l’ultima delle morti sospette nel caso Epstein.
Si trovava in prigione per stupro. Le autorità stavano indagando sul suo presunto rapporto con il defunto finanziere americano Jeffrey Epstein. Anche lui trovato morto nel 2019 nella sua cella a New York.
Jeffrey Epstein, insieme alla compagna Ghislaine Maxwell, era a capo di un traffico internazionale di minorenni che ha coinvolto anche personaggi di spicco come Andrea, figlio della regina Elisabetta, al quale sono stati tolti tutti i titoli reali.
Il ruolo di Jean Luc Brunel sarebbe stato quello di procurare ragazze minorenni ad Epstein, allargando il suo traffico.
Negli anni ’90, Brunel svolgeva il lavoro di talent scout ed era a capo della prestigiosa agenzia Karin Models.
A seguito di un’inchiesta sotto copertura della BBC sugli abusi nell’industria della moda, Brunel viene allontanato.
Poco dopo si trasferisce negli Stati Uniti e fonda la MC2 Model Management con il finanziamento di Jeffrey Epstein. Diverse top model si fanno avanti per accusare Brunel di violenza sessuale e stupro.
Intanto, in Francia proseguono le indagini su di lui e la polizia interroga centinaia di potenziali testimoni.
Scompare dalla vita pubblica poco dopo la morte di Epstein nell’agosto 2019. Viene arrestato nel dicembre 2020 all’aeroporto Charles de Gaulle prima di salire a bordo di un aereo per Dakar in Senegal.
Con l’arresto è stato ufficialmente messo sotto inchiesta per accuse di presunto stupro di minori e molestie sessuali e sottoposto poi ad una seconda indagine per lo stupro di un’altra minore nel giugno dello scorso anno.
I messaggi tra Brunel ed Epstein
Brunel ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento. Ma esistono compromettenti messaggi fra l’agente di moda e Jeffrey Epstein: i primi risalgono a 17 anni fa.
“Ho una professoressa per te che ti insegna a parlare russo“, affermava Brunel in una telefonata il 1 settembre 2005 a Epstein. E poi: “Ha 2 X 8 (16) anni, non bionda. Le lezioni sono gratuite e puoi avere la prima oggi se chiami.”
Altri messaggi includono comunicazioni, nemmeno troppo in codice, come “Ho una donna per lui” e “Voglio sapere se dovrebbe portare la sua amica stasera”.
Attraverso la nuova agenzia di moda a New York, Brunel, con i finanziamenti di Epstein, portava avanti il lavoro di adescatore offendo green card per le giovani che provenivano dall’estero.
Le parole della testimone chiave del caso Epstein
Nel 2015 anche la testimone chiave contro Epstein, Virginia Roberts Giuffre, che ha recentemente accettato una somma non rivelata dal principe Andrea, ha accusato Jean Luc Brunel di fornire ragazze a Epstein. Virginia aveva infatti dichiarato che il finanziere americano si era vantato con lei di aver dormito con più di 1.000 “ragazze di Brunel”.
I pubblici ministeri francesi hanno affermato che la morte di Brunel porrà fine al caso legale a meno che altri complici non saranno indagati.
Una morte molto sospetta e molto simile a quella del finanziere americano che, stando alle dichiarazioni ufficiali, si sarebbe suicidato nella sua cella. Nessuna telecamera ha registrato quanto accaduto quel giorno nella sezione di alta sicurezza del carcere del Metropolitan Correctional Centre.
Le telecamere erano spente e i guardiani di turno dormivano.
FONTE: https://www.byoblu.com/2022/02/21/caso-epstein-continuano-le-morti-sospette/
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