I fatti del 6 gennaio 2021 restano una ferita aperta e sanguinante nella storia recente degli Stati Uniti. L’assalto al Congresso da parte di un gruppo di sostenitori del presidente uscente Donald Trump stenta ad essere elaborato da cittadini ed elettori, anzi sta diventando sempre di più la pietra angolare della nuova polarizzazione americana. Fin dall’elezione del tycoon in questa sponda dell’Atlantico abbiamo imparato a scoprire una nazione non più così unita, con repubblicani e democratici che hanno smesso di dialogare e si sono radicalizzati.
L’eredità dell’assalto
Che il clima sia rovente lo conferma anche un sondaggio del Washington Post e dell’Università del Maryland. Ben il 34% degli americani si è detto convinto che la violenza contro il governo sia sempre giustificata, uno dei numeri più alti mai registrati negli ultimi anni. Il dato cambia però a seconda degli schieramenti e sale al 41% tra gli indipendenti e al 40% tra i repubblicani per poi scendere al 23% dei democratici.
Questa è la prima di una lunga serie di spaccature. Prima fra tutte quella sul comportamento del presidente uscente. Se da un lato per il 60% degli americani Trump ha una “grande responsabilità” dietro ai fatti del 6 gennaio, dall’altro il 72% dei repubblicani e l’83% di coloro che hanno votato Trump, si dice convinto che sostanzialmente The Donald non abbia avuto alcun tipo di responsabilità. Anche sugli autori materiali dell’assalto non tutto il Paese è concorde. A livello nazionale il 54% li definisce per lo più come violenti, ma tra repubblicani questa percentuale scende al 26%. Per i il 78% dei dem, invece, la grande maggioranza degli assaltatori era tutt’altro che pacifica.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://it.insideover.com/politica/unamerica-sempre-piu-divisa-la-pesante-eredita-del-6-gennaio.html
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