Da alcuni mesi si sta assistendo ad un tentativo di "rinascita" dell'Isis, sia nella Siria nord-orientale che in Iraq. Come spiegato da Pierre Haski in un articolo su France Inter, tradotto da Internazionale, già a dicembre del 2021 l'Isis si era macchiato di un altro grave fatto di cronaca nera: la decapitazione di un poliziotto in Iraq(3).
Il ritorno della violenza jihadista, argomenta Haski, dimostrerebbe la capacità del gruppo terroristico di operare nell'ombra e, inoltre, il fatto che tale fenomeno non può scomparire del tutto fino a quando non verranno affrontate le cause che ne hanno consentito la nascita.
Come riportato da Gian Micalessin su Sputnik News, si sta assistendo al ritorno in scena di un'autoproclamato Stato Islamico ormai dato per sconfitto, a seguito dell'eliminazione del suo fondatore ed ex leader Abu Bakr Al Baghdadi e le sconfitte del 2019(4). Tale "ritorno inatteso", argomenta Micalessin, si sta trasformando in una vera e propria autentica beffa, tenendo conto della capacità di pianificazione dei terroristi in una zona controllata da forze speciali statunitensi e da milizie curde.
NOTE E PER APPROFONDIRE:
(3) https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2022/01/27/siria-stato-islamico
(4) https://it.sputniknews.com/20220128/siria-il-ritorno-dellisis-14809605.html
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