Un nuovo capitolo per il progetto alternative rock di Matteo Scansani. Benvenuti in un mondo fuori dagli schemi, dalle mode, dalle dinamiche delle playlist e delle condivisioni. Questo progetto, sfacciato e sincero, è la follia emotiva di chi non ha ancora smesso di sognare nella propria cameretta. Questo brano è quindi una dedica a chi non ce la fa più, a chi pensa di essere arrivato al limite, a chi sta male per colpe non loro: questo è “LFS”. Il brano racconta di tre ragazzi che decidono di farla finita, di mettere un punto alla propria esistenza, non sentendosi più in grado di sopportare il peso delle scelte e dei commenti altrui. Ogni ragazzo ha una storia e delle motivazioni diverse che li porta a fare tutti la stessa scelta. La parte finale è una protesta contro il giudizio, contro chi si sente nella posizione di poter puntare il dito, contro chi è la causa del malessere delle persone definite, erroneamente, più fragili.
La musica che fa da sfondo al tutto è un insieme di elettronica e alternative rock, con la chitarra in primo piano accompagnata da vari synth, da un basso definibile punk, e da una batteria studiata per dare il giusto movimento al pezzo. La struttura non è classica ed è molto dinamica, con momenti in cui il tutto rallenta per poi ripartire più ritmato. “LFS” rappresenta la lotta contro la superficialità del giudizio e contro l’arroganza di chi critica, di chi si sente superiore.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Qual è la scena underground di Ancona? Quali sono i luoghi che riuniscono i musicisti e gli amanti della musica?
In realtà la scena underground nella provincia di Ancona è molto “floscia”. Se ci mettiamo anche il covid si può dire che in questi ultimi due anni è scomparso quasi tutto. Non ci sono proprio dei posti specifici dove gli amanti della musica si riuniscono qua, forse il Loop, il Kokogena, ma adesso è comunque tutto fermo mi sembra.
Qual è la tua routine musicale (sia da ascoltatore che da musicista)?
La mia routine musicale è abbastanza particolare, diciamo che vado a periodi. Ci sono periodi in cui ascolto solamente e periodi in cui produco più che ascoltare. In entrambi i casi comunque quelle 5/6 ore di musica me le faccio al giorno. Anche a lavoro (cameriere) cerco sempre di imporre le mie playlist :)
Quali sono gli elementi che compongono l’immaginario di International Washing Machines?
Gli elementi che compongono il mio immaginario sono per lo più grigi e poco colorati. La mia immaginazione è figlia del post moderno, del cemento, nonostante sia cresciuto in campagna. Per questo mi piace molto passeggiare in mezzo alla natura, perché vedo posti inimmaginabili. La natura più che immaginarla bisogna viverla. Diciamo che la mia immaginazione è uno scontro tra i colori caldi autunnali delle foglie poggiate sul grigiore delle fabbriche fumanti. Questo è il nostro decadentismo.
Hai già in mente l’uscita di un disco? Come sarà ?
Assolutamente sì, e ne faranno parte tutti i singoli che stanno uscendo adesso. Sarà un’EP, un piccolo viaggio di sei brani che attraversa diverse sfumature del genere che faccio, che fondamentalmente faccio difficoltà a definire. Possiamo dire che sarà una piccola rivolta eterogenea, un disco che fa attraversare e provare tutte le sensazioni di un corpo in rivoluzione, sia interiore che esteriore.
Qual è l’ultimo concerto che hai visto da quando sono ricominciati? Come hai vissuto l’ultimo periodo in assenza di musica dal vivo?
L’ultimo concerto dal vivo che ho visto è stato Iosonouncane in Ancona alla Mole Vanvitelliana, dove portava il suo ultimo disco “IRA”, un capolavoro secondo me. L’ultimo periodo in assenza di concerti l’ho vissuto non troppo male: mi sono concentrato su me stesso, il che mi ha distratto un po’. Non nego di averla sofferta un po’ la situazione di stallo nell’ambito artistico, non solo musicale.
E adesso cosa accadrà ?
Adesso sto lavorando a dei nuovi brani e sto iniziando a lavorare per conto mio (registrare e produrre in casa), continuando il mio percorso di studi sia per la parte di tecnico del suono (per riuscire a lavorare il più possibile per conto mio), sia per la parte di studio dell’elettronica, settore che sto sempre di più esplorando, essendo un amante di synth mischiati a chitarre. Riassumendo, adesso sto affrontando un periodo di ricerca che piano piano sta portando i suoi frutti. Vedremo se quest’ultimi saranno buoni da cogliere e mangiare :)
* Realizzata in collaborazione con lo staff di Conza Press
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