Potete amarlo, potete odiarlo, potete prenderlo a modello, potete additarlo come incarnazione suprema del male del capitalismo e dello sfruttamento dei lavoratori o venerarlo come imprenditore leggendario, ma tutto questo per lui non ha nessuna importanza: Jeffrey Preston Bezos, per tutti “Jeff” lo squalo di Albuquerque, l’uomo più ricco del mondo (o comunque quello che si contende il posto con Elon Musk), il fondatore ed ex amministratore delegato di Amazon.
Qualunque cosa pensiate di lui su un piano etico o di qualunque altro tipo, Jeff Bezos è una macchina da guerra quando si tratta di pensare, decidere, rischiare, imparare.
Oggi allora scenderemo a fondo nel suo modo di affrontare le sfide intellettuali e scopriremo i 5 segreti di apprendimento… di Jeff Bezos!
Entriamo subito nella mente di Jeff bezos e scopriamo queste 5 chiavi per aprire e capire il suo modo di imparare!
DORMIRE
Dovevo per forza partire da questo: Jeff Bezos dorme un sacco, minimo 8 ore. Non si alza presto la mattina e non va di fretta: fa colazione tranquillo con la sua famiglia, legge il giornale, si assicura di snebbiarsi per bene per poi ributtarsi nella mischia.
E programma le attività più impegnative della giornata alle 10 di mattina, quando dà il meglio di sé per lavorare, prendere decisioni e fare riunioni.
E già questo me lo rende un po’ più umano e simpatico, al contrario di tanti top imprenditori e uomini di successo assortiti che dicono di dormire poco o di svegliarsi alle 5 di mattina.
Anche io nel mio piccolo non mi sveglio presto la mattina. Tutti abbiamo delle preferenze individuali, e io ho la fortuna di potermi permettere di andare a letto un po’ più tardi e svegliarmi un po’ più tardi.
Come abbiamo già detto tante volte qui su blog, il sonno è cruciale quando si parla di apprendimento, è realmente una parte integrante del metodo di studio, e se non ve ne curate a sufficienza… beh, consolidare le informazioni, lasciare spazio per le nuove e recuperare le energie necessarie per una giornata intensa di studio o di lavoro sarà quasi impossibile!
Quindi non importa se preferiate essere mattinieri o dei gufi notturni, la cosa fondamentale è che conosciate il vostro cronotipo e vi prendiate cura del vostro sonno per performare al meglio in qualunque cosa.
Bezos questo lo sa bene!
CONCENTRAZIONE TOTALE
C’è il focus, c’è lo stato di flow e poi, potremmo dire, c’è lo stato Bezos.
In generale il focus, il monotasking, la capacità immersiva, è una caratteristica tipica di tutte le persone dall’alto potenziale intellettivo, come abbiamo già visto parecchie volte parlando dei segreti di apprendimento di Einstein, Bill Gates, L, Bruce Lee, ...
Ma il buon Jeff arriva a dei livelli di concentrazione ossessiva quasi spaventosi. Raccontano che già all’asilo i maestri e le maestre notavano questa sua caratteristica, tanto che per farlo staccare da ciò che stava facendo dovevano letteralmente prenderlo di peso, con sedia e tutto, e spostarlo in un’altra stanza.
Alle scuole superiori lo stesso: un suo compagno di classe racconta che il giovane Bezos era in grado di immergersi in qualsiasi cosa senza mai staccarsi fino ad arrivare al suo risultato.
Volete ricreare questo effetto mentre studiate? Beh, la prima cosa da fare è spazzare via tutto quello che vi può disturbare. Eliminate gli stimoli distrattivi e create uno spazio zen di puro minimalismo dove potrete immergervi e concentrarvi sulla singola fonte da cui state imparando dimenticando tutto il resto.
AUTO-DISCIPLINA
Il terzo segreto non vi piacerà: eh sì, Jeff Bezos ha una volontà di ferro e una capacità esecutiva e di costanza fuori dall’ordinario. Quando decide di fare qualcosa, la porta a termine sempre senza deviare, perdere tempo, distrarsi e senza smettere. Mai.
La lezione che possiamo portarci a casa per migliorare nello studio e in qualsiasi altra cosa facciamo sta nel fatto che lui non si costringe, la sua non è un’autodisciplina punitiva come Alfieri che si legava alla sedia per studiare!
Al contrario, Jeff Bezos conosce sé stesso, le sue passioni, i suoi obiettivi e le sue ambizioni, e fa in modo che tutto questo lo porti al suo risultato di costanza. Sfrutta la curiosità e la voglia del suo obiettivo per spazzare via la procrastinazione.
Quindi non è fare appello alla vostra forza che vi porterà a essere costanti come Jeff Bezos, ma piuttosto il fare appello alla vostra voglia, alla motivazione intrinseca che vi viene dall’interno, il perché state facendo una cosa, il risultato che volete raggiungere e quale impatto volete che questo abbia sulla vostra vita, sul vostro studio, sui vostri voti.
Concentratevi su quello che volete basta che vi spinga, vi motivi e vi appassioni. È questo il vero segreto della costanza e dell’autodisciplina!
Aiuta tra l’altro avere una pianificazione efficiente, ma in ultima analisi bisogna addestrarsi, poco alla volta, a una semplicissima regola: se decidete di fare una cosa… poi fatela! L’unica persona a cui non dovete mai tirare un bidone siete voi stessi!
OUTPUT VS OUTCOME
Il tema di output VS outcome è un tema su cui ultimamente torno di continuo… ci ho anche scritto un articolo di recente che non vi potete perdere davvero! Vi lascio il link qui.
Ascoltando e leggendo interviste di Jeff Bezos appare evidente che lui ne sia in qualche modo l’incarnazione, sia quando lavora che quando studia o impara.
- L’output è ciò che produciamo: il task che completiamo, le pagine che giriamo
- l’outcome invece è il risultato finale che quelle operazioni hanno, il loro impatto e la loro importanza. Non possiamo prevedere esattamente il futuro e quello che sarà l’impatto di quello che facciamo, ma possiamo concentrarci su quelle azioni che pensiamo possano essere a lungo termine una cascata di risultati positivi, e lasciare perdere il più possibile quelle che non fanno altro che tenerci occupati senza produrre un vero risultato. È questa la vera misura della vera produttività!
Ecco… Jeff sa tutto questo e si concentra solo sull’essenziale, solo su ciò che fa davvero la differenza nel medio e lungo periodo ed evita come la peste lo pseudo-lavoro e l’idea malata di produttività fine a sé stessa. La sua ossessione per l’ottimizzazione dell’esperienza utente nella sua piattaforma ne è un esempio evidente.
Nello studio questo è un elemento fondamentale, direi quasi l’origine del movimento dell’evidence-based learning, quella corrente di insegnamento e divulgazioni di cui io stesso faccio parte, che riporta al centro quello che le scienze cognitive e le prove sperimentali ci dicono funzionare e avere dei veri risultati, abbandonando invece le vecchie strade già battute che non portano a nulla o quasi.
Quando studiate quindi domandatevi sempre se quello che state facendo avrà un impatto su di voi e sul processo con cui imparate, e se la risposta è no… fermatevi!
Quando studiate domandatevi sempre se state facendo qualcosa concretamente, se siete attivi e partecipativi, se le informazioni che processate vi servono davvero oppure no, e abbiate il coraggio di scartare il superfluo e concentrarvi su ciò che conta davvero…
…che non significa evitare di studiare preparandosi solo sulle domande più probabili, eh, mi raccomando… se vi vedo fare queste st****ate mi faccio recapitare a casa vostra con Amazon Prime per bastonarvi con una copia in calcestruzzo e ghisa di “Leggere per sapere”, il mio manuale gratuito… vi lascio il link qui!
CREARE NOTE
La rielaborazione è un momento fondamentale del processo di studio e di apprendimento, ormai lo sappiamo. Serve ad approfondire la comprensione, a metterci del nostro, a sintetizzare, selezionare e dare voce e spunto a quello che pensiamo, nonché a legare le nostre conoscenze pregresse con ciò che stiamo imparando di nuovo in quel momento specifico.
Questo è un concetto davvero molto importante, ma molto spesso sottovalutato.
Bezos non schematizza in senso stretto come fanno gli studenti nello studio, ma si porta sempre dietro un quadernetto, e quando pensa, ascolta o legge qualcosa di interessante se la segna subito.
Prendere note in generale ha senso, è una buona idea. Personalmente non lo consiglio agli studenti perché so che se seguono il mio metodo in un secondo momento schematizzeranno, e quindi la presa delle note diventa un’operazione ridondante.
In generale, abituarsi a non far passare troppo tempo da quando acquisiamo un’informazione o un’idea a quando la mettiamo giù, la organizziamo e la esprimiamo con parole nostre, è preziosissimo.
Questo è quanto! Applicate tutti questi consigli e non diventerete magari ricchi come Jeff Bezos, ma senza alcun dubbio la vostra abilità di studenti e la vostra capacità di imparare vi ringrazierà!
Fatemi sapere cosa ne pensate, non solo di Jeff Bezos ma anche di quello che vi ho raccontato, e condividete questo articolo con chiunque possa trovarlo utile e interessante.
E non vi dimenticate di Sistema ADC! Se volete arrivare all’apice della capacità di studio vi consiglio di darci un’occhiata!
FONTE: https://www.alessandrodeconcini.com/blog/segretijeffbezos
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