Nuova sconfitta per Google nella disputa con l’antitrust europea. Il Tribunale dell’Unione europea ha rigettato il ricorso del motore di ricerca contro la decisione della Commissione europea, che nel 2017 aveva condannato il gigante californiano a pagare una multa di 2,42 miliardi di euro, all’epoca la più ingente mai inflitta dalle autorità europee.
La commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, aveva punito Google per abuso di posizione dominante, accusando il motore di ricerca di aver avvantaggiato in maniera illegittima il proprio servizio per la comparazione dei prezzi, chiamato “Google Shopping”, rispetto ai concorrenti.
Anche il Tribunale ha riconosciuto “il carattere anticoncorrenziale della pratica controversa” messa in atto da Google, condannata da Vestager nella prima di tre decisioni che negli ultimi anni hanno portato le autorità europee a chiedere all’azienda che fa parte del gruppo Alphabet 8,25 miliardi di euro. La commissaria ha successivamente rivolto la sua attenzione anche ad altri colossi tecnologici statunitensi, aprendo indagini su Amazon, Apple e Facebook.
”Google non riesce ancora a dimostrare alcun aumento di efficienza legato a questa pratica che compenserebbe i suoi effetti negativi sulla concorrenza”, hanno affermato i giudici, contestando “la disparità di trattamento dei risultati del servizio di acquisti comparativi di Google e dei risultati dei servizi di acquisti comparativi concorrenti”. “Anche se gli algoritmi per la classificazione dei risultati generici o i criteri per il posizionamento e la visualizzazione dei risultati dei prodotti specializzati di Google possono, in quanto tali, rappresentare miglioramenti del servizio favorevoli alla concorrenza, ciò non giustifica la pratica in questione”, ha detto il Tribunale, trovando che la Commissione europea ha ”correttamente riscontrato effetti dannosi sulla concorrenza” al termine della sua indagine avviata nel 2010 dopo le denunce presentate delle rivali TripAdvisor e Twenga.
Google potrà impugnare la sentenza del Tribunale presso la Corte di giustizia dell’Unione europea, la più alta corte europea, che potrà decidere solo su questioni di diritto.
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