Intervista di Salvatore Santoru a Emmeffe
Di recente è uscito un tuo nuovo singolo,
“Rebirth”. Come sta andando la sua diffusione, sia sulle piattaforme di
streaming che sui social?
Ciao! Direi bene. Oltre ad aver ricevuto ottime recensioni
sia in Italia che all’estero, nelle ultime due settimane “Rebirth” sta
registrando un continuo incremento di ascolti, specialmente nei paesi dove già
ero riuscito a costruire una solida base di ascoltatori, in particolare modo
Stati Uniti, UK, Canada e Germania.
Quali sono le tue principali influenze musicali?
Frank Zappa su tutti, anche se la musica di Emmeffe
non sembra ispirarsi in modo particolare, ma lo ascolto e lo studio da molti
anni e penso che sia stato uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi.
Un’altra forte influenza sono i Talk Talk che ho seguito e amato durante tutte
le loro meravigliose trasformazioni fino ai capolavori di fine carriera. E poi
ovviamente il rock, i Beatles, i Led Zeppelin., ma anche i Fugazi o i Jane’s
Addiction che ho avuto la fortuna di conoscere in occasione di una data in cui
ho aperto con la mia precedente band la loro unica data italiana a Milano nel
2016. Poi tanta elettronica dagli anni ’70 fino ad oggi.
Quali ritieni essere i musicisti ambient &
chillhout più interessanti del momento, sia in Italia che all’estero?
In Italia abbiamo molte eccellenze. Mi piace molto
Alessandro Cortini che oltre a pubblicare album da solista suona anche nei Nine
Inch Nails. Ma anche Caterina Barbieri che è un’altra eccellenza italiana in
ambito mondiale. All’estero vedo Jon Hopkins che ultimamente sta virando verso
l’ambient, lui lo ammiro davvero tanto.
Come valuti lo stato della musica elettronica in
Italia?
C’è fermento e ci sono ottime proposte, e a mio
avviso Cristina Barbieri e Alessandro Cortini lo stanno dimostrando. Ma ci sono
molti nomi eccellenti.
In passato hai suonato in una band alternative
rock, gli Infrared. Reputi il rock, specie quello alternative e correlati, più
vicino al mondo dell’elettronica di quanto comunemente si crede?
Personalmente non ho questa impressione e il rock lo
vedo decisamente in affanno.
6- Altri progetti per il futuro?
Sto lavorando al prossimo album e spero di riuscire
a fare un buon lavoro.
Quanto ha inciso l’emergenza Coronavirus sulla
tua vita e attività lavorativa/artistica?
Come per tutti ha inciso parecchio. Purtroppo mi
mancano i concerti e la musica dal vivo e questo clima non mi ha permesso di
esprimere al meglio il mio lato creativo. Avrei avuto tutto il tempo per creare
molta nuova musica ma qualcosa me lo ha impedito. Io vi ringrazio per avermi
dato la possibilità di rispondere alle vostre domande, in voi un saluto a tutti
i lettori e invito all’ascolto di “Rebirth”. Alla prossima!
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