Il tramonto con la sua innata dote atmosferica di spingere a delle riflessioni è presente, senza costrutto, in ogni brano dell’EP, dal più semplice riferimento di “Dove finisce il giorno” ad altre sfaccettature che invitano l’ascoltatore a sedersi su una spiaggia e godersi lo spettacolo.
Degà attraverso questo progetto musicale ha voluto soprattutto restituire alla musica il valore che ha avuto nella sua vita, riferendosi a quella che In chirurgia d’urgenza chiamano la "golden hour", il periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte. La musica come terapia, per tornare ad emozionarsi davanti ad un semplice tramonto in spiaggia.
Track by track
"Cola di Rienzo" - la canzone è una sorta di rivelazione per il protagonista del pezzo. Partendo da una citazione al contrario di Morgan, si sviluppa il viaggio mentale di un realizzato uomo d’affari che, strizzando l’occhio alla nostalgia del passato, rivive alcuni semplici momenti del suo percorso di vita romana prima di trasferirsi a Milano. Ricorda soprattutto la sua storia d’amore, sul principio sempre valido di “less is more”, perché i sentimenti non si quantificano o si alimentano con risultati professionali ed economici. Un castello senza amore può far rimpiangere un monolocale. Il brano ha un'atmosfera pop-funk Anni ‘70.
"Dove finisce il giorno"- la canzone ha un ritmo funk con il quale Degà ha cercato di trasferire all’ascoltatore l’energia che pulsa nelle vene quando si cerca di uscire da una situazione difficile che ha condizionato inevitabilmente le nostre giornate. Questo pezzo è anche un viaggio, in cui il nostro protagonista immagina in pochi minuti, come in una sorta di trip-therapy, di girovagare tra presente e passato, perdendo i classici punti di riferimento che spesso diventano un limite. Dove finisce il giorno è una canzone di speranza, di rivalsa, per reagire ed uscire da un periodo buio e difficile che ognuno di noi prima o poi nella vita è costretto ad affrontare.
"Murakami" - è una indie ballad dal respiro internazionale. La traccia dell’EP che esprime al meglio una dichiarazione d’amore in stile Degà. Nella prima strofa il protagonista ci accompagna per mano attraverso la descrizione di immagini raffiguranti la rivelazione dell’amore in tutte le sue forme. L’arrivo del ritornello ci permette di immergerci nell’attualità, nelle difficoltà di una storia d’amore in tempo di pandemia, dove anche ballare vicini ad un matrimonio sembra una lontana chimera. Nella seconda strofa si abbandonano le figure retoriche per immagini reali di un post- pandemia dove, nella magia del tramonto in spiaggia tra la gente, durante la golden hour, il nostro protagonista ha il desiderio e la possibilità di avvertire il sole che colora di arancione la pelle della sua donna, come un'immagine forte che ci aiuta ad apprezzare i sacrifici fatti per un nuovo inizio.
"Satellite vietnamita" - è il pezzo più sperimentale dell’EP. Il cantautore si è divertito a ricreare un'atmosfera dalle sonorità vintage Anni ‘80–‘90 con leggeri richiami alla musica folk americana, che ricordano un sogno. Il racconto onirico parte dall'immagine di un gabbiano sul mare fino ad arrivare a Bowie, Yoko e John, i Ramones. Anche qui il focus si sofferma su una storia d’amore attraverso un viaggio ultra planetario, che termina poi nella semplice immagine di una coppia che balla nuda in una camera vista mare dopo aver fatto l’amore. I costrutti lasciano lo spazio alla semplicità, all’amore puro che fa viaggiare, sulle ali di una cometa con un vestito di seta.
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Ufficio Stampa- Luca Bramanti, Nextpress
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