Non c’è solo il Sars-CoV-2. Là fuori, per dirla con le parole dello scrittore David Quammen, ci sono tantissimi altri virus pronti ad attaccare l’uomo e scatenare pandemie più o meno pericolose di quella contro la quale stiamo combattendo da oltre un anno. Giusto per fare qualche esempio, possiamo citare Zika, la febbre gialla e la febbre Dengue, oltre ad altri coronavirus. A proposito dello Zika, stiamo parlando di un virus a RNA trasmesso per lo più da punture d’insetto, zanzare in primis, tra cui quelle del genere Aedes. A preoccupare gli esperti c’è soprattutto la zanzara Aedes aegypti, in un primo momento diffusa negli ambienti equatoriali, ma oggi comune pure nei climi più temperati dell’emisfero boreale, come in America del Nord, a ridosso del bacino mediterraneo e pure in Italia.
Qual è, dunque, la minaccia paventata dagli scienziati? Che la diffusione di questa zanzara possa rappresentare un volano killer per l’espansione dello Zika anche in altre aree del pianeta. Il suddetto virus, trasmissibile anche attraverso un contagio diretto mediante emoderivati o per via sessuale, provoca la cosiddetta febbre Zika, per la quale non esistono ancora vaccini o farmaci specifici e che, in certi casi, può scatenare complicanze neurologiche e nervose oltre a sintomi simil-influenzali. Come fare per debellare una malattia del genere?
Prevenire le epidemie future
Il Messaggero ha citato un interessante esperimento realizzato in Florida, dove alcuni biologi hanno pensato bene di utilizzare zanzare ogm per debellare la Zika. Fantascienza? A quanto pare, no. Gli esperti hanno piazzato sei scatole contenenti uova di zanzare geneticamente modificate in mezzo alla vegetazione con l’obiettivo di combattere la Aedes Aegypti. In che modo? Attivando, ogni sette giorni per 12 settimane, 12mila zanzare maschio. Queste, infatti, a differenza delle femmine non pungono e non contribuiscono alla diffusione del virus.
Le stesse zanzare maschio, tuttavia, saranno incaricate di trasmettere (involontariamente) alle femmine con le quali si accoppieranno una proteina particolare capace di uccidere la prole femminile prima della schiusa delle uova. Detto in altre parole, l’intenzione degli esperti è quello di debellare lo Zika (e altre minacce) limitando la popolazione femminile, prima causa di trasmissione. Malattie del genere, soprattutto a certe latitudini, hanno un tasso di mortalità ben peggiore del Covid-19. Prendiamo il caso della febbre Dengue, che si è diffusa nel mondo “volando” sulle ali della succhiasangue. Nel 2019 si sono contati 4.2 milioni di morti.
L’esperimento della discordia
Il tentativo attuato dagli esperti in Florida è subito finito nell’occhio del ciclone. Il motivo è presto detto: l’attività è stata approvata dall’Ente federale della protezione ambientale locale, dal governatore dell’omonimo Stato americano e dalle amministrazioni comunali. Eppure c’è chi è preoccupato per il fatto di liberare in luoghi pubblici insetti geneticamente modificati. Certo, la zanzara Aedes Aegypti è un pericolo. Ma modificare geneticamente un organismo, per poi liberarlo nello spazio aperto, per qualcuno è un rimedio sbagliato.
C’è chi lo definisce “un esperimento alla Jurassic Park”, come le associazioni ambientaliste contrarie all’esperimento. In ogni caso, in attesa di un vaccino per malattie quali Dengue o Zika, è necessario utilizzare ogni arma possibile. Prova ne sono le recenti mini epidemie scoppiate in varie zone del mondo, un eventuale antipasto di possibili pandemie ben più gravi. Gli scienziati sono coinvolti in una corsa contro il tempo, dal momento che, a causa delle mutazioni climatiche, le zanzare portatrici di pericolosi virus stanno emigrando sempre più verso nuove regioni.
TITOLO ORIGINALE: "Zanzare ogm per prevenire le epidemie future"
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