Virginia Mai è una cantautrice e musicista Pop - R’n’B milanese.
Cresciuta tra studi di musica, una laurea in canto Jazz, concerti per l’Italia e per l’Europa, solo dopo un’esperienza musicale londinese e un anno di vita sul Naviglio esplode in lei l’esigenza di raccontare la sua storia fino ad oggi attraverso le sue parole e la sua musica; da qui nasce e prende vita il suo primo EP, pensato in inglese ma scritto in italiano. Abbiamo parlato con lei di Luna storta, il suo primo singolo.
Luna Storta è il tuo singolo di debutto. Quando hai sentito l’esigenza di scrivere canzoni tue e proporle al pubblico?
Ho sempre sentito sin da piccola dentro di me la necessità di raccontarmi con le mie parole, ma ogni volta mi sembrava che non ci fosse mai l’esperienza giusta da raccontare.
L’esigenza è nata al ritorno da un viaggio a Londra di tre mesi ormai quasi tre anni fa, dove alcune esperienze personali molto forti mi hanno portato a tornare a casa con un forte bisogno di raccontare quello che mi era successo, attraverso qualcosa che per la prima volta fosse mio, attraverso la mia musica. Da qui è iniziato un viaggio di introspezione e ricerca personale, di scrittura e composizione, che mi ha portato a ricercare un mio suono e un mio modo di scrivere; un viaggio lungo quasi un anno, bellissimo e molto difficile ma per cui ne è valsa la pena.
Che impatto ha avuto la tua esperienza a Londra sul tuo modo di scrivere e comporre?
Come dicevo prima, Londra è stata l’esperienza catalizzatrice di tutto questo processo. Se non fossi partita e non avessi vissuto determinate esperienze mi sarebbe sicuramente mancato un tassello, forse quello più importante, la scintilla, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Probabilmente la mia esigenza cantautorale era già al caldo e pronta, aveva solo bisogno di esplodere. Londra con la sua confusione, il suo caos, i suoi stimoli, le persone che ho incontrato e le cose che ho vissuto in soli tre mesi, mi ha arricchito tantissimo e lasciato materiale ‘emotivo’ per molto tempo ancora.
Luna Storta è stata una delle prime canzoni che ho scritto, nata proprio in una stanzetta a Londra.
Cosa volevi comunicare con la copertina del singolo?
L’idea è nata per caso mentre scattavamo diversi set, poi riguardando le foto abbiamo deciso che questa sarebbe stata la copertina.
Ci sono diversi simboli a cui sono legata; il IV sul mio polso (quarto in numero romano) che è il mio numero portafortuna; la luna dall’altra parte, simbolo della canzone stessa e portatrice di mistero; l’acqua rosa rimanda ancora alla femminilità , l’acqua è intesa come vita che scorre sempre; le unghie azzurre sembrano ricordare le ali di una farfalla che sta per volare; e infine il fiore, racchiuso tra le mani, rappresenta la bellezza delle cose che cerchiamo di proteggere.
Credo sia questo il senso di tutta l’immagine, ci sono simbologie nascoste da interpretare, cosi come nella canzone stessa, credo che ognuno possa attribuirgli un significato diverso.
Musicalmente quali sono i riferimenti che utilizzeresti per parlare di Luna Storta?
Sicuramente arriva dal mondo R’N’B anni ’90, probabilmente uno stile musicale più ‘old school’ rispetto a quello a cui siamo abituati oggi. Ci sono anche riferimenti al Nu Soul minimale, dove bastano pochi strumenti e qualche suono messo al punto giusto per rendere tutto più speciale e raffinato. La vocalità invece è puramente Soul, con qualche sfumatura pop.
Cosa ci puoi anticipare del tuo EP di debutto in fase di lavorazione?
L’EP in realtà è già pronto da qualche mese, devo solo ultimare i dettagli dell’uscita!
Non vedo l’ora che possiate sentirlo.
Chi vincerebbe una sfida temporale fra Giorgio Poi e Virginia Mai?
Probabilmente lui! Ma direi che è una bella lotta :)
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* Realizzata in collaborazione con lo staff di Conza Press
CREDITI FOTO: Arianna Puccio, Studio Cemento
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