RESCUELa musica (e il cinema) sono sempre stati di casa nella famiglia di Vincenzo Di Sarno, cullato dalle canzoni di Neil Young, Van Morrison, Pink Floyd e dalle colonne sonore di compositori come John Barry ed Ennio Morricone. Affrontare da bambino lo studio di uno strumento (prima pianoforte, poi chitarra) è in questo contesto cosa più che naturale, come - poco più grande - affacciarsi alla scrittura di piccole e rudimentali composizioni, nelle quali tende l’orecchio a quelle sonorità che avevano contraddistinto i suoi primi ascolti. La musica resta di casa anche quando la casa si sposta: durante la sua infanzia, infatti, Vincenzo si trova a vivere in diverse regioni d'Italia, per poi tornare a Torre Annunziata, sua città d'origine che lascerà ancora, per un breve periodo, per quella Londra i cui suoni da sempre l’affascinano, spinto dalla voglia di respirare la cultura che così tanto lo aveva folgorato, e per perfezionare l’inglese che da sempre aveva utilizzato per dare voce alle sue prime composizioni. Torna infine in Italia, con l’intenzione di presentare al pubblico il suo progetto musicale, per il quale sceglie il nome "RESCUE". La sua prima pubblicazione è l'EP "A Rainbow In The Dark" (2013, Operà Music), attraverso il quale si rende subito evidente la matrice anglosassone che caratterizza la linea melodica del suo universo compositivo. Quattro brani, quelli dell’EP, nei quali Vincenzo affida il suo cantato alla lingua inglese come processo del tutto naturale nel suo percorso creativo che proseguirà anche nel successivo singolo "Barcelona" (2014, Operà Music) e nel suo album d'esordio "Silence Here" (2016, Operà Music), da cui è tratto "Your Eyes" (scelto dal Gruppo Heineken per la sonorizzazione di un suo spot). Accolto con grandissimo interesse dalla critica per aver messo in luce le peculiarità di un progetto intriso di sonorità ancora inedite nel panorama musicale italiano, "Silence Here" rappresenta per RESCUE anche il passaggio di consegne verso l'inizio di un nuovo percorso. L’intento di Vincenzo è oggi infatti quello di introdurre la fusione di una cifra stilistica tipicamente anglo-americana con la ricchezza espressiva della lingua italiana. Il risultato di questo nuovo binomio è stato "Laika" (ottobre 2018), che ha aperto la strada a Rescue verso il cantautorato italiano, costituendo il primo singolo del suo nuovo "Invisibile EP" (autoprodotto, 2019) da cui vengono successivamente estratti l’omonimo “Invisibile” (novembre 2019), “Ballo Lento” (febbraio 2020) e ora il quarto e ultimo brano “Solo tu”. Casi Umani - Ufficio Stampa Paola Conforti |
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